giovedì 18 settembre 2008

Affari infernali



L'altro giorno ho visto The killer, film hongkonghese di John Woo del 1989.

Non riesco a capire come mai il Mereghetti dia 4 stelle su 4 - e il Morandini 4 stelle su 5 - a una tale pomposità iperomistica, piena zeppa di morti ammazzati (credo che il body count veleggi ampiamente sopra i 100). I protagonisti vengono assaliti da decine di deficienti armati che piombano nel bel mezzo del fuoco facendosi puntualmente crivellare di colpi; incassano proiettili alle spalle, alle braccia, perfino allo stomaco, senza battere - quasi - ciglio; non rimangono mai senza proiettili, i loro caricatori hanno sempre almeno una trentina di proiettili; declamano frasi da filodrammatica tipo:

- Vorrei avere un amico come te.
- Lo avrai... nella prossima vita.

- Sembra determinato... senza essere spietato. C'è qualcosa di eroico in lui. Non sembra un killer. È così calmo... agisce come in sogno... i suoi occhi sono pieni di passione.

- Ero convinto che quelli che uccidevo meritassero di morire. Ora credo che chiunque abbia il diritto di vivere.


E soprattutto, mi fa incazzare che un vero capolavoro del cinema di Hong Kong, Infernal affairs di Andrew Lau, abbia preso solo 2.5 da Morandini e sia addirittura ignorato dal Mereghetti.

Da una parte complessità psicologiche (il mafioso infiltrato nella polizia che rinnega le sue origini malavitose e dà la caccia al mafioso, che in realtà è un poliziotto infiltrato nella malavita); scene ribaltate da un semplice movimento della mano; virtuosismi registici (la scena dell'inseguimento elettronico). Dall'altra due malati di testosterone che sparano a tutto quello che vedono.
Morale della favola? Lau è rimasto semi-sconosciuto; Woo è finito dritto a Hollywood. La meritocrazia latita, non solo in Italia.

16 commenti:

FulviaLeopardi ha detto...

ma quando dura 'sto film con oltre 100 morti?

Spinoza ha detto...

Non dura neanche tanto. Ma con due pistole alla volta, un mitra, fucili a pompa ecc ecc, si fa presto a salire...

Anonimo ha detto...

Senti, non c'entra niente, ma l'altro giorno ho visto "La guerra dei mondi" (con due bimbi non riesco a vedere i films appena escono nelle sale!! :)). Mi dai un tuo giudizio? Poi ti dico che impressione ha fatto a me. Il libro l'hai letto? Com'è? Il film è fedele a?

Mi sembra di ricordare che la critica l'abbia stroncato...(il film, non il libro)

Spinoza ha detto...

Intendi il film di Spielberg, vero?

Tom Cruise è da bandire dalle sale, per sempre.
Dakota Fanning è insopportabile: a 10 anni recitava come una di 30.
Miranda Otto clamorosamente sprecata.

La prima parte non è malaccissimo. Trascurabili tutte le ciancie sullo sfascio della famiglia, e bla e bla.
L'arrivo degli alieni è fatto bene.

Da quando arrivano al fiume e incontrano i profughi si può smettere di vederlo.

Anonimo ha detto...

A me è piaciuto,soprattutto la prima parte. Ho apprezzato la quasi totale mancanza di musica durante la comparsa dei tripodi e l'assenza di "spiegazioni" su quello che stava accadendo...come se il regista volesse far partecipare agli eventi lo spettatore alla stessa maniera del protagonista...L'eroe poi non è tale, o almeno non lo è come nella maggior parte dei films del genere. Ho respirato proprio l'aria del'Apocalisse, ad un certo punto mi sono detta: ma perchè tu e tua figlia non vi suicidate? Anche se vi salvate in che razza di merdaio vi ritroverete?
Sulla recitazione non so, dovrei vederlo in lingua. La Fanning è un po' supponente, ma come molte bambine di quell'età.

Poi, insomma, non sono un'esperta di cinema, ho chiesto il tuo parere perchè te ne intendi più di me e mi fido del tuo giudizio.

Baci e grazie.

Spinoza ha detto...

Ormai nei film l'eroe non è più eroe, ma non l'ha inventata Spielberg sta cosa.
Semplicemente la gente non crede più nell'eroe senza macchia e senza paura.

Se ti piacciono i film "apocalisse", ti consiglio "I figli degli uomini", "28 giorni dopo" e "28 settimane dopo".

Anonimo ha detto...

A quanto pare "Infernal Affairs" è il film a cui si è ispirato Scorsese per "The Departed".
Fino a che punto il secondo sia un remake del primo non lo so, ad ogni modo gli tocca solo quel po' di luce riflessa che deriva dall'essere la base per un remake illustre (e gli Oscar se li piglia Scorsese).

Spinoza ha detto...

È vero, lariflessiva. Io ho visto entrambi e, nonostante i molti meriti del film di Scorsese (uno dei suoi più belli, a mio avviso), Infernal Affairs gli è superiore. La principale differenza è che quello che in The departed è mostrato, detto, esplicitato, spesso in Infernal Affairs è lasciato intendere, implicito.

Da vedere entrambi, comunque.

Anonimo ha detto...

Premesso che non amo affatto le "americanate" e che il poliziesco non è il mio genere preferito - benchè dopo aver visto i trailers di Infernal Affair e di The departed mi avete messo un pò di curiosità - mi sai dire per quale razza di motivo se voglio vedere un film di Wenders tipo The blues devo arrivare fino in Ancona in un cinema di second'ordine perchè le ben 9 sale disponibili a Jesi non lo danno? e perchè altre caz..te devono restare in sala 2 settimane? Sono incaz...issima!

Spinoza ha detto...

Cara fabiola, ti posso dire che a Bologna ci sono una cinquantina di sale, e proiettano comunque solo cazzate (la grande maggioranza).

Solo il Lumiere (organo della Cineteca Nazionale) e l'Odeon, più qualche sporadica sala d'essai, fanno film decenti.

Fai conto che su 50 sale, spesso 25 proiettano lo stesso film (il classico blockbuster), altre 20 si spartiscono altri 5 -6 film, il resto briciole.

Giuseppe Bovino di Borbone ha detto...

Molto preciso e dettagliato nella tua critica cinematografica.

Anonimo ha detto...

Sì, anch'io ho il Morandini in casa e devo dire che non sono sempre d'accordo... Per esempio 3 stelle a "L'odio" con Vincent Cassel mi sembrano davvero poche!

Anonimo ha detto...

No, davvero, non leggere Morandini. Lui i film manco li vede.

Spinoza ha detto...

@peppe: grazie!

@stefano: non conosco quel film... però dai, 3 stelle non è male!

@alicesu: qualche volta dà questa impressione anche a me... col Mereghetti sono sicuramente più in sintonia... anche se qualche volta la fa fuori dal vasino anche lui...

Christian ha detto...

Spezzo una lancia a favore del film di John Woo: a giocare in suo favore è il contesto, ossia l'anno in cui è uscito e la situazione del cinema d'azione in quel periodo. Insieme ad "A better tomorrow" (che personalmente ritengo anche migliore), ha contribuito a creare un genere (quello che qualche critico inglese ha poi battezzato Heroic Bloodshed) e a rilanciare il cinema di HK come non era riuscito nemmeno a Jackie Chan. Ha insegnato letteralmente agli occidentali che c'era un altra maniera di girare scene d'azione (e per di più ispirandosi proprio al cinema occidentale, per esempio a Peckinpah). E' una pellicola ormai "mitica" e come tale viene valutata più del suo reale valore. Probabilmente se la avessi vista negli anni ottanta ne saresti rimasto incantato anche tu. Vista oggi, in effetti, forse non se ne coglie del tutto l'importanza.
Ciao!

Spinoza ha detto...

grazie Christian, accolgo volentieri la tua critica, che ritengo giusta e pertinente.

Effettivamente bisognerebbe valutare un film sempre nel contesto in cui matura.