venerdì 4 gennaio 2013

Keep my big mouth shut

Di solito, all'inizio di un nuovo anno - o alla fine di quello vecchio - si stila una lista di (usualmente buoni) propositi per l'anno che verrà. Propositi che il più delle volte verranno accantonati intorno al 13 gennaio, soprattutto quelli che richiedono una costanza attiva: dieta, tenere in ordine la casa, robe così. Possiamo per il momento sorvolare anche sulla nozione che "nuovo anno" sia un concetto astratto e convenzionale, e che quindi sia perfettamente giustificabile ricorrere all'argomento "ma guarda che io celebro il capodanno ortodosso" e cambiare idea a ripetizione, sostituendovi quello cinese, il tibetano fino ad arrivare al Rosh haShana ebraico, in un continuum di procrastinazione che dura 365 giorni pieni.

Oltre a quelli seri e per questo terribilmente noiosi, anche io ho un proposito per il nuovo anno: parlare meno. Ho deciso di evitare il più possibile lo scambio di idee e opinioni, dal momento che non serve a nulla - non cambierò certo idea perché qualcun altro ce l'ha diversa, e viceversa.

Avevo in mente - e in parte avevo già scritto - un post per liberarmi prima della penitenza e scrivere tutto quello che penso. Ma credo proprio che non lo pubblicherò. Seguo il calendario gregoriano, e il capodanno è entrato 4 giorni fa. Sono già in ritardo.