lunedì 28 giugno 2010

Spin-off, stagione 11


Dopo lungo iato ritorna la rubrica Spin-off, dedicata quest'oggi ovviamente ai mondiali. Sarà la postura, sarà la professione, sarà la fine miseranda della Nazionale ancora piantata nella testa, ma quando oggi ho aperto una pagina internet dedicata a Delneri (a destra), allenatore di non so più che squadra, mi è subito venuto in mente l'uomo più odiato d'Italia, Marcello Lippi (a sinistra).

giovedì 24 giugno 2010

Another modest proposal


Dell'eliminazione dell'Italia mi importa davvero poco, anche se ho trovato fastidiosa più di altre volte la tattica di "perder tempo" messa in atto dagli slovacchi a pochi minuti dalla fine: sostituzioni su sostituzioni, gente che si rotola per terra senza motivo...

Una domanda a Blatter, promotore dei cambiamenti più inutili delle regole del calcio (golden gol, silver gol, il portiere che non può prendere la palla con le mani ecc ecc): sarebbe davvero così assurdo mettere il tempo effettivo di gioco come in tutti gli altri sport che si rispettino? Basket, pallanuoto, football americano, hockey, pallamano, tutte hanno il tempo effettivo. Magari non metti 90 minuti di tempo effettivo, ma che so, 60, 50. Due tempi da 25 minuti di tempo effettivo. Fai una sostituzione? Stop al tempo. Ti fai male? Stop al tempo, entri in campo la barella. Vuoi perder tempo? Lo fai con la palla tra i piedi, non con questi mezzucci indegni.

sabato 12 giugno 2010

Non abbiate paura


Sono acrofobo, aicmofobo, algofobo, atichifobo, aviofobo, (appena appena) amaxofobo, ceraunofobo, coulrofobo, emofobo, ergofobo, fobofobo, gelotofobo, glossofobo, idrofobo, oclofobo, oplofobo, osmofobo, neofobo, nosocomofobo, nosofobo, ofidiofobo, tripanofobo.

Che bello il greco. Quasi non ti fa capire che sostanzialmente sono un cagasotto.

mercoledì 9 giugno 2010

L'uomo senza microfono


Alcuni giorni fa me ne sono andato in piazza a sentire un po' di musica dal vivo, e purtroppo sono stato spettatore di uno dei discorsi più assurdi che abbia mai sentito. Ometterò nomi luoghi e date perché nessuno si senta offeso (tanto poi chi si deve sentire offeso si sentirà offeso comunque, mi spiace ma devo dire quello che penso).

Praticamente tra una canzone e l'altra un tizio viene invitato sul palco a parlare a nome di una associazione. Il discorso più o meno è questo:

L'altra sera, in una via qui vicina (nota via di locali, NdSpino), è successo un fatto GRA-VIS-SI-MO. I carabineri hanno mandato via un gruppo di persone che pacificamente stavano godendosi una serata all'aperto, chiacchierando e bevendo. Sono stati chiamati da quei parrucconi che vivono lì vicino, che vogliono toglierci la possibilità di divertirci, perché sono fascisti... voglio dire, se uno compra una casa allo stadio, per esempio, che costa pure poco, mica può pretendere il silenzio durante le partite! Stanno togliendo la vita a questa città... ecc ecc

Ero sbalordito, non potevo credere alle mie orecchie. Sono anche sbottato in un "ma che cazzo di discorso è?", ma quando un uomo senza microfono incontra un uomo col microfono, l'uomo senza microfono è un uomo muto.

Con che coraggio si può chiamare una scemenza del genere un fatto "GRA-VIS-SI-MO"? Gravissimo è un omicidio, la perdita del lavoro, la mafia. Davvero una nottata di festa interrotta è un fatto gravissimo? Se sto tizio pensa davvero che il fascismo sia questo, bè, non so che dire.

Una cosa è certa, però: tra un gruppo di bamboccioni che piange perché vuol divertirsi tutta la notte, coi soldi di papà magari, e la polizia non glielo permette, e i residenti delle case vicine che vogliono dormire, perché la mattina si alzano presto per andare a spaccarsi la schiena in fabbrica, per pagare il mutuo o l'affitto di quelle case che costano poco, solo perché sono le uniche che possono permettersi, insomma tra i borghesi e i lavoratori, io starò SEMPRE con i lavoratori.

sabato 5 giugno 2010

Diretta in differita


I miei complimenti alla Schiavone, che oggi ha vinto il Roland Garros, partita di cui ho visto gli ultimi, emozionanti minuti.
Ciò detto, questo è comparso sul sul Corriere pochi minuti dopo la fine del match. Qualcuno per favore mi spieghi a cosa serve il link "diretta" in homepage.

venerdì 4 giugno 2010

Tutto il viaggio minuto per minuto

Ed eccoci ritornati all'ovile dopo una sei giorni spettacolare in Alto Adige. Resoconto giorno per giorno:




  1. giro per Vipiteno. Vipiteno non è una città, né un paese. È una via. Inizia come "città alta", prosegue come "piazza città", finisce come "città bassa". Nient'altro. Quelli dei Borghi più belli d'Italia sono stati piuttosto generosi nell'includerla, comunque lo struscio è piuttosto piacevole, anche se discretamente solitario dato il periodo dell'anno. I posti dove mangiare sono pochi, anche se il vantaggio innegabile rispetto al resto della Penisola è che le porzioni sono doppie e il prezzo è la metà.



  2. sentiero del Gilfenklamm. Sentiero facile ma spettacolare, immerso nel verde all'inizio e poi incastonato dentro una gola strettissima percorsa da un torrente impetuoso, con passerelle e ponti e acqua rombante. Sicuramente da fare se siete in zona. Ritorno poi tramite un altro sentiero, in mezzo ad una fitta foresta.


  3. Mattina e sera a Chiusa, altro dei Borghi più belli d'Italia, posizione stavolta meritata. Anche qui il centro storico è poco più di una via, ma la posizione (nella stretta valle dell'Isarco), il monastero Sabiona che domina su uno sperone di roccia, l'atmosfera sono sicuramente un'altra cosa. Pomeriggio con gli amici astromat e cernia-hlodowig a Vipiteno, e a mangiare carne di cervo in una spettacolare trattoria a Campo di Trens.



  4. giro della val Venosta. Partendo da Vipiteno le opzioni sono due: o aggirare il Sarentino in autostrada fino a Bolzano e poi in superstrada fino a Merano, o attraversarlo tramite il passo di Monte Giovo, a 2090 m. Basandovi sulla foto sopra, secondo voi cosa abbiamo scelto? Passare dai 15 gradi di Vipiteno ai -2 del passo ai 24 di Merano, in poco più di un'ora, non ha prezzo. Comunque, arrivo a Glorenza, terzo dei Borghi più belli d'Italia, anche questo meritato. Mura di cinta completamente conservate, passerelle di guardia, porte della città intatte. Vago sentore coloniale spagnolo, chissà poi perché: muri bianchi, portici bassi. Il giro poi continua verso il passo Resia, col campanile del vecchio paese che spunta dal lago artificiale, breve sconfinamento a Nodrio in Austria, e ritorno, stavolta però con la comoda autostrada, non prima di una sosta a Foresta per birra e brezel allo stabilimento della Forst.


  5. escursione sul Monte Cavallo/Rosskopf, il monte che sovrasta Vipiteno. Esosissima salita in cabinovia, approdo a 1800 m, primo sentiero per scaldarci in falsopiano, verso il laghetto del Monte Cavallo e più oltre, su un largo crinale per arrivare al giogo di Flanes e godere dello spettacolo... dei ripetitori televisivi. Ritorno, pranzo al rifugio e poi l'idea: salire in cima al Monte Cavallo, 400 m più su. Detto, fatto, passando per un erto sentiero su uno stretto crinale, dopo un'ora si arriva in vetta (foto). Spettacolo totale, ma vertigini assicurate.


  6. Ritorno verso casa, passando per Molveno e il suo lago, poi per San Lorenzo in Banale, quarto dei Borghi più belli d'Italia ma assolutamente immeritato: la guida riporta come il nome "Banale" derivi da un tipo di servitù medievale (come il Banato e la Banovina nei Balcani), ma io sospetto invece trattarsi di semplice attributo qualificativo. In seguito discesa e fermata al bel lago di Tenno (sopra), tentativo infruttuoso, causa delirio di persone, di fermarsi a Riva del Garda per un bombolone da Susy e proseguimento sulla Gardesana Occidentale, fino a Brescia, e poi ripartenza per Bologna.