venerdì 4 giugno 2010

Tutto il viaggio minuto per minuto

Ed eccoci ritornati all'ovile dopo una sei giorni spettacolare in Alto Adige. Resoconto giorno per giorno:




  1. giro per Vipiteno. Vipiteno non è una città, né un paese. È una via. Inizia come "città alta", prosegue come "piazza città", finisce come "città bassa". Nient'altro. Quelli dei Borghi più belli d'Italia sono stati piuttosto generosi nell'includerla, comunque lo struscio è piuttosto piacevole, anche se discretamente solitario dato il periodo dell'anno. I posti dove mangiare sono pochi, anche se il vantaggio innegabile rispetto al resto della Penisola è che le porzioni sono doppie e il prezzo è la metà.



  2. sentiero del Gilfenklamm. Sentiero facile ma spettacolare, immerso nel verde all'inizio e poi incastonato dentro una gola strettissima percorsa da un torrente impetuoso, con passerelle e ponti e acqua rombante. Sicuramente da fare se siete in zona. Ritorno poi tramite un altro sentiero, in mezzo ad una fitta foresta.


  3. Mattina e sera a Chiusa, altro dei Borghi più belli d'Italia, posizione stavolta meritata. Anche qui il centro storico è poco più di una via, ma la posizione (nella stretta valle dell'Isarco), il monastero Sabiona che domina su uno sperone di roccia, l'atmosfera sono sicuramente un'altra cosa. Pomeriggio con gli amici astromat e cernia-hlodowig a Vipiteno, e a mangiare carne di cervo in una spettacolare trattoria a Campo di Trens.



  4. giro della val Venosta. Partendo da Vipiteno le opzioni sono due: o aggirare il Sarentino in autostrada fino a Bolzano e poi in superstrada fino a Merano, o attraversarlo tramite il passo di Monte Giovo, a 2090 m. Basandovi sulla foto sopra, secondo voi cosa abbiamo scelto? Passare dai 15 gradi di Vipiteno ai -2 del passo ai 24 di Merano, in poco più di un'ora, non ha prezzo. Comunque, arrivo a Glorenza, terzo dei Borghi più belli d'Italia, anche questo meritato. Mura di cinta completamente conservate, passerelle di guardia, porte della città intatte. Vago sentore coloniale spagnolo, chissà poi perché: muri bianchi, portici bassi. Il giro poi continua verso il passo Resia, col campanile del vecchio paese che spunta dal lago artificiale, breve sconfinamento a Nodrio in Austria, e ritorno, stavolta però con la comoda autostrada, non prima di una sosta a Foresta per birra e brezel allo stabilimento della Forst.


  5. escursione sul Monte Cavallo/Rosskopf, il monte che sovrasta Vipiteno. Esosissima salita in cabinovia, approdo a 1800 m, primo sentiero per scaldarci in falsopiano, verso il laghetto del Monte Cavallo e più oltre, su un largo crinale per arrivare al giogo di Flanes e godere dello spettacolo... dei ripetitori televisivi. Ritorno, pranzo al rifugio e poi l'idea: salire in cima al Monte Cavallo, 400 m più su. Detto, fatto, passando per un erto sentiero su uno stretto crinale, dopo un'ora si arriva in vetta (foto). Spettacolo totale, ma vertigini assicurate.


  6. Ritorno verso casa, passando per Molveno e il suo lago, poi per San Lorenzo in Banale, quarto dei Borghi più belli d'Italia ma assolutamente immeritato: la guida riporta come il nome "Banale" derivi da un tipo di servitù medievale (come il Banato e la Banovina nei Balcani), ma io sospetto invece trattarsi di semplice attributo qualificativo. In seguito discesa e fermata al bel lago di Tenno (sopra), tentativo infruttuoso, causa delirio di persone, di fermarsi a Riva del Garda per un bombolone da Susy e proseguimento sulla Gardesana Occidentale, fino a Brescia, e poi ripartenza per Bologna.

2 commenti:

monica ha detto...

meh... chi t'ha detto di metter su le mie foto? ;-P ;-)

Spinoza ha detto...

Se non ce le mettevo sarebbe stato perché non ce le mettevo...