venerdì 31 agosto 2012

Questione di proporzioni

Poi qualcuno mi spiegherà cosa frega ad uno che compra la Pagani Huayra, supercar da 700 cavalli e 370 km/h di avere

quattro flaps a controllo totalmente automatico che bilanciano la macchina in ogni condizioni di guida e ottimizzano il coefficiente di resistenza aerodinamica per ridurre il consumo di carburante e le emissioni quando serve.

 Magari sarà anche uno di quelli che fa la fila il fine settimana ai distributori ENI col supersconto.

giovedì 23 agosto 2012

L'arte del caffè


I tedeschi, si sa, amano l'arte, le cose belle e il buon mangiare, sebbene siano totalmente incapaci di distinguerle. Per i tedeschi le cose belle sono quelle che altri tedeschi hanno detto esser belle, che hanno sentito da altri tedeschi ecc ecc... Il loro gusto si basa sul passaparola, in buona sostanza. Non si capirebbe perché migliaia di tedeschi si accalchino sulle rive del Lago di Garda, soprattutto in due o tre località (Limone, Riva). Per carità, bello il Lago di Garda, ma per il tedesco sembra esistere solo quello. Quando abitavo ancora a Monaco, ricordo che il servizio infotraffico di radio Antenne Bayern avvertiva di code al Brennero "richtung Gardasee", "direzione Lago di Garda": mica "direzione Italia", no, "direzione Lago di Garda".
In questo quadro, l'arte per il tedesco si limita a quelle 3-4 cose che conoscono tutti: Mozart, Leonardo da Vinci, Picasso. Per quanto riguarda il cibo, poi, per il tedesco è buono tutto quello che porta scritto "buono" sopra. Al supermercato prendevo spesso roba di marca "Gut und günstig" (buono ed economico), che erano sì günstig, ma non sempre gut. O anche qualsiasi cosa che sappia vagamente d'Italia, per il tedesco è buono: come spesso accade anche in altri Paesi del mondo (e viceversa, in Italia con la cucina estera), il cibo in questione ha soltanto una vaga somiglianza con quello originale. Il caffè ad esempio: da qualche parte nel medioevo un tedesco deve aver saputo che in Italia si produceva una bevanda esotica inebriante dal gusto meraviglioso e deve aver provato a riprodurla. Senza successo, stando alla bevanda che si ritrovano ora, ma per loro era una bevanda "italiana" e quindi hanno deciso fosse buona. E le decisioni prese, anche quattrocento anni fa, non si cambiano: i tedeschi amano la coerenza.
In ogni caso, venendo al quid, forse c'è ancora speranza. Piuttosto che berle, alcuni tedeschi hanno usato delle tazze di caffè con più o meno latte per un compito più sensato: comporre un'opera d'arte. In questo caso ancora la solita Monna Lisa, ma attendiamo con ansia che qualche tedesco si accorga dell'esistenza di altri dipinti nel mondo, e trasmettere questa conoscenza all'intera sua specie. Va già bene che non l'abbiano bevuta, quella brodaglia.