domenica 30 dicembre 2007

Spin-off, stagione 1


Ogni pubblicazione che si rispetti ha la sua rubrica “Separati alla nascita”: la mia pubblicazione può tranquillamente (anzi dovrebbe) non essere rispettata, ma avrà anch’essa la sua rubrica, che si chiamerà spin-off. Come prime guest star abbiamo Max Tortora, comico, famoso soprattutto per le sue imitazioni, e il suo spin-off l’attore Nathan Fillion, conosciuto per il ruolo del Capitano Reynolds nella serie di fantascienza Firefly.

PS: Ogni giudizio sulla somiglianza degli spin-off è puramente personale. E io non sono un granché come fisionomista. Quindi se volete insultarmi parafrasando Johnny Stecchino ("Non mi somiglia per niente", Roberto Benigni, 1991), bè, la sezione commenti serve proprio a questo.

sabato 29 dicembre 2007

La storia alla rovescia


Talvolta capita che la storia proceda a rovescio. Che i "buoni" si trasformino in "cattivi" e viceversa.

Stamattina la mai abbastanza lodata trasmissione La storia siamo noi ha mandato in onda una puntata che spiega in maniera esemplare questo strano rovesciamento di parti. Protagonista della storia è Pasquale Rotondi, nome che ovviamente non dirà nulla a nessuno.

Rotondi fu uno storico dell'arte italiano che nel 1939 fu incaricato da Giuseppe Bottai, Ministro fascista dell'Educazione Nazionale, di radunare quante più opere d'arte possibile per proteggerle dalla ferocia della guerra. Rotondi individuò in Sassocorvaro, un comune del Montefeltro in provincia di Pesaro-Urbino, il luogo ideale per la conservazione delle opere: durante tutta la guerra, riuscì a mettere in salvo circa 10mila opere provenienti da tutte le Marche, ma anche da altre parti d'Italia, e alla fine della guerra le restituì tutte, senza il minimo graffio, ai legittimi enti proprietari.

È proprio questo il nucleo del "rovesciamento di parti", motivo per il quale questa storia è praticamente sconosciuta: in quel periodo, le distruzioni maggiori al nostro Paese furono operate dagli Alleati (basti ricordare l'inutile e stupida distruzione dell'Abbazia di Monte Cassino, che i nazisti invece fecero sgomberare di civili, opere d'arte e frati proprio per proteggerli), e furono funzionari fascisti ad attivarsi per salvare parte del patrimonio artistico che altrimenti non avrebbe trovato scampo dalle bombe alleate.

Per quarant'anni dopo la fine della guerra questa storia di vero e proprio eroismo è rimasta insabbiata, sepolta, taciuta. Bellissimo, e commovente, è il momento della riscoperta dell'opera di Rotondi: il sindaco di Sassocorvaro negli anni '80 trovò il diario scritto da Rotondi durante la guerra, e riuscì a rintracciarlo a Roma.
Sindaco: "Mi scusi, è lei il professore Pasquale Rotondi?"
Rotondi: "Sì, e lei chi è?"
Sindaco: "Sono il sindaco di Sassocorvaro."
Rotondi sorrise, e dopo una pausa disse: "Era ora che qualcuno si ricordasse di quella storia."

venerdì 28 dicembre 2007

Ci sono un cattolico, un ortodosso e un armeno...



Per chi è ancora convinto che il cristianesimo (o qualsiasi altra) sia una religione di pace, la Repubblica ci elargisce la controprova: nel luogo più santo della cristianità, la Basilica della Natività di Betlemme, in corrispondenza della festa più santa della cristianità, il Natale, alcuni tra gli uomini più santi della cristianità se le danno di santa ragione. Meraviglioso.

giovedì 27 dicembre 2007

L'attentato? Il secondo che hai detto (e fatto)!

Chi ha ucciso Benazir Bhutto? L'ineguagliabile Corriere della Sera, oggi, è strasicuro che sia stata Al Qaeda. Ma applichiamo le leggi della logica vulcaniana alla politica internazionale:
  1. Il Pakistan è guidato da molti anni da un dittatore autocrate, tale Pervez Musharraf, amico delle "democrazie" occidentali;
  2. Una leader politica, Benazir Bhutto, molto amata dalle folle, viene praticamente costretta all'esilio dopo che il suo governo è travolto dalle accuse di corruzione;
  3. Musharraf nel 2002 promulga una legge che impedisce a chiunque di accedere per più di due volte alla carica presidenziale (guarda caso la Bhutto è stata al governo per due volte);
  4. In ottobre 2007, Musharraf "magnanimamente" annuncia il ritorno in Pakistan della Bhutto, in tempo per le elezioni politiche del gennaio 2008;
  5. Il 18 ottobre, un attentato suicida contro il corteo della Bhutto uccide 136 persone, ma non la donna politica, uscita illesa. La Bhutto dichiarerà che aveva avvertito il gabinetto del presidente del pericolo, e lo accuserà di non aver fatto abbastanza per la sua protezione;
  6. Il 3 novembre Musharraf sospende la costituzione, congela i diritti civili, accentra tutti i poteri;
  7. Il 27 dicembre, un attentatore prima spara alla Bhutto poi si fa saltare in aria, uccidendo la politica insieme ad altre decine di persone. Qualsiasi forza di sicurezza che lasciasse passare una persona armata con ben due armi diverse, a casa mia, sarebbe bollato come minimo di totale incompetenza.
E ora che dite, chi avrà ucciso mai la Bhutto? Se la risposta è dendro di te (ed è uguale a quella del Corriere), sappi che però, è sbagliata!

mercoledì 26 dicembre 2007

Ciò che Dio unisce, l'uomo non divida


In questi giorni natalizi, in cui si dice che tutti siano più buoni, uno dei siti che è più in alto nella mia lista di bookmark si trova nel bel mezzo di una guerra.
EuroBillTracker è un sito di tracciatori di banconote euro, ispirata al noto Where's George americano: gli utenti si registrano, e ogni volta che si trovano tra le mani una banconota euro inseriscono sul sito il numero seriale della banconota e il luogo in cui è stata reperita. Se qualcuna di queste banconote è stata precedentemente già inserita da qualcuno avverrà una cosiddetta hit, che è il sogno proibito di ogni tracciatore: lo scopo, e il divertimento maggiore, è collezionare hit, talvolta da altre parti d'Europa, talvolta dalla propria stessa città. Insomma, un divertissement innocuo, ma contagioso.
Come dicevo in apertura, il sito ora si presenta sdoppiato: il precedente e storico indirizzo, eurobilltracker.com, è ora in mano ad uno dei fondatori che ha deciso di guadagnarci sopra ed è attualmente in preda al caos, mentre gli altri fondatori e buona parte della community, sempre fedeli allo spirito del puro divertimento, si sono trasferiti su www.eurobilltracker.eu, che è L'UNICO E SOLO VERO EUROBILLTRACKER.
Dispiace, perché alla fine mi sono affezionato a questo sito, uno dei miei riti computeristici mattutini: andare a controllare se si è fatta qualche hit, e magari trovarla, è una piccola soddisfazione. Sapere che la banconota che si è usata un anno fa per andare al cinema è rispuntata in mano, che so, ad un barbiere di Berlino, è una di quelle cose che mi mettono di buonumore, forse l'esempio più simpatico di Europa Unita. E vedere divisioni interne in questo simbolo di unione, devo dire, mette un po' tristezza.

martedì 25 dicembre 2007

Tutte le direzioni, anche quelle sbagliate


Finalmente a casa, dopo "rischi indicibili e traversie innumerevoli" (Jennifer Connelly, Labyrinth dove tutto è possibile, 1986). Le traversie includono il rischio di "perdersi nel suo stesso museo" (Harrison Ford, Indiana Jones e l'ultima crociata, 1989), vale a dire praticamente a casa mia. Anche se, if I may, non è carino mettere le indicazioni per Chiaravalle su una stradina mulattiera che ti porta invece a Camerata Picena.

"E ora, per qualcosa di completamente diverso" (The Monty Python, And now for something completely different, 1971) pubblico volentieri i risultati del Bang! meeting 2007 - the lead below the Christmas Tree:
  1. The Clown - 22500 punti;
  2. Ciccio - 20100 punti;
  3. Cool Hand - 16500 punti;
  4. Renegade - 13500 punti;
  5. Undead - 13200 punti;
  6. Weissbier - 7500 punti;
  7. Ratwoman - 5100 punti (solo session #1).
Menzione speciale anche per le invited shooters Gunslinger e Matrioska, che hanno partecipato solo alle training sessions. Il fatto che The Clown abbia vinto la partita nonostante non sia mai arrivato vivo alla fine della mano la dice lunga sulla complessità del gioco e sulla sua varietà (e anche sulla pataccaggine dei personaggi, Weissbier in testa).

E ora gente, Buon Natale. Spero di aggiornare il blog più spesso, ma mio babbo ha una connessione 56k che dire "obsoleta e vernacolare" (Owen Wilson, I Tenenbaum, 2001) è dire poco.

venerdì 21 dicembre 2007

Diffondete il Verbo (o meglio, l'Interiezione)


Natale s'avvicina come un ladro nella notte (James Brown, The Blues Brothers, 1980), le giornate diventano a un tempo più frenetiche, per via delle spese natalizie, e più rilassate, per via dell'aria di festa che si respira. Da qualche anno a questa parte il Natale è per me indissolubilmente legato al rito del Bang!, grazie al quale posso rincontrare vecchi amici sparsi per l'Europa.
Dire che il Bang! è un gioco di carte è come dire che l'acqua bagna: è assolutamente vero ma non copre neanche un centesimo di tutta la storia. Bang! è il quarto gioco più violento al mondo (dopo scacchi, roulette alphatiana, e Risiko), ma è uno straordinario aggregatore di persone.
Non vi sto a spiegare le regole del Bang!, ci metterei una vita. La cosa bella, per me, è che ormai mi fa l'effetto delle madeleine di Proust: non è vero Natale senza la cricca del Bang!

PS: Questo post è dedicato alla memoria (bangistica) del Negroparty, che purtroppo non sarà della partita. Purtroppo non raggiungeremo il livello culistico del milliFantin, che in passato superavamo agevolmente. Get well soon!

mercoledì 19 dicembre 2007

Indiana Legs



Marion: PISTORI! PISTORI!
Indy: Ciao, Marion.
Marion: Indiana Jones...


Mi viene sempre in mente questa sequenza de "I predatori dell'arca perduta" quando sento nominare Oscar Pistorius, l'atleta sudafricano senza gambe che vorrebbe correre i 400m piani a Pechino 2008 insieme ai normodotati. La notizia dell'immarcescibile Corriere della Sera è che Pistorius è stato giudicato dalla Iaaf avvantaggiato rispetto agli atleti normodotati e quindi escluso dalla gara olimpica.
Detto così sembrerebbe quasi ridicolo: un uomo, privato delle gambe, è avvantaggiato nella corsa rispetto ad un uomo provvisto di arti inferiori. È come se dicessero che un cammello potrebbe più agevolmente passare per la cruna di un ago... ehi, un momento, questo lo dicono davvero.
A dire il vero, sono d'accordo con la Iaaf. Se gli avessero dato ragione, gli anni a venire vedrebbero un proliferare di astisti con protesi lunghe 4 metri alle gambe, lunghisti con alettoni attaccati alla schiena e centometristi a motore. L'atletica diverrebbe una questione tecnologica, in cui vincono i materiali più che il materiale umano. Un po' come la Formula 1.
Il risvolto interessante è che, per la prima volta nella storia del genere umano, un uomo handicappato viene giudicato avvantaggiato rispetto ad uno normodotato. È una rivoluzione, l'evoluzionismo tecnologico. Darwin avrebbe da rivoltarsi nella tomba, se non fosse troppo occupato a vivere la sua torrida storia d'amore con la Signora in Giallo.

martedì 18 dicembre 2007

Giallo a bordo vasca (nuotatore cinese escluso)


Il caso Marin-Manaudou, mio malgrado, mi appassiona. Molti sono i motivi: sono belli, giovani, al top nelle loro specialità. Perfino la Manaudou, con le mani a cuoricino dopo le gare, sembrava quasi simpatica.
L'idillio, ahimè, si è rotto (vale nel nuoto quello che vale anche per qualsiasi altro mondo: NON lavorare mai nello stesso luogo del tuo compagno). Volano paroloni, dichiarazioni, persino anelli - che colpiscono però il povero Filippo Magnini.
Poi, out of nowhere, spuntano su internet le foto hard della bella Laure, che ci dicono tra l'altro che così bella non è - a meno che non vi appassioniate ad un ventre solcato da una tartaruga che neanche quelle di Darwin. Cioè, non è che Darwin avesse gli addominali scolpiti, parlo degli animali.
Marin nega categoricamente di aver rese pubbliche tali foto, quindi ora il giallo è: chi ha divulgato le foto? Possibili opzioni e analisi:
  1. È stato Marin, per vendetta. Bugiardo, bastardo, e anche coglione, perché ovviamente sei il primo sospettato. Come quei cattivi da -brutto- cinema che minacciano il protagonista di fronte al mondo: "Io ti ucciderò", per poi provarci per tutto il film. La signora in giallo ci metterebbe un nanosecondo a capire;
  2. È stata Manaudou, per incolpare Marin. Stronza per il piano machiavellico ma tutto sommato prevedibile, e anche subdola, perché in questa maniera può passare per vittima, mentre a quanto pare è stata proprio lei a tradire Marin con un connazionale, nuotatore anch'egli (recidiva, quindi). La signora in giallo ci metterebbe un decimo di secondo;
  3. È stato l'allenatore di Marin. Tale mossa sarebbe una vendetta incrociata verso la Manaudou, che aveva lasciato il proprio allenatore in Francia per venirsi ad allenare in Italia, per poi esser rispedita al mittente per scarso impegno. La signora in giallo ci metterebbe un po' a capire come mai l'allenatore di Marin avesse foto nude di Laure, ma non si scomporrebbe più di tanto (la Fletcher è una donna di mondo);
  4. È stata la signora in giallo. Dopo che le sue investigazioni precedenti hanno portato allo spopolamento di Cabot Cove, ha fabbricato le foto grazie all'aiuto dei sui amici poliziotti esperti grafici (morti misteriosamente subito dopo), con lo scopo di procacciarsi nuove investigazioni, per lei vitali. La signora in giallo lo saprebbe da sempre, ovviamente, ma tacerebbe;
  5. È stato Darwin. Marin e Manaudou chiaramente segnano un'evoluzione fisica del genere umano accoppiata ad un'involuzione mentale (sennò non si comporterebbero come bimbi di due anni). Darwin spera che i due giungano allo sterminio reciproco, validando la teoria della sopravvivenza dei migliori. La signora in giallo tacerebbe, segretamente innamorata di Darwin;
  6. È stata la tartaruga, invidiosa del ventre della Manaudou. La signora in giallo intuirebbe, si mangerebbe la tartaruga in umido e con la corazza si farebbe una bellissima borsetta.

lunedì 17 dicembre 2007

Turks e Caicos?


Ok, ufficiale, non lavorerò mai più. Quei sadici dei miei colleghi mi hanno indirizzato verso questo giochino di geografia online, Traveler IQ, che ho scoperto essere highly addictive.
Mi sono accorto che parecchie delle mie conoscenze geografiche si sono dissolte nel tempo (come lacrime nella pioggia, direbbe qualcuno). Sarà pure il mondo che cambia, ma se qualcuno conosce la bandiera del Turkmenistan, o l'esatta posizione del capoluogo delle isole Turks e Caicos, non può non essere accusato di attività sovversive. E non parliamo delle capitali degli Stati americani, quelli solo una persona può conoscerli senza destare - troppi - sospetti.
Insomma, un giochino divertente ma assolutamente devastante per la psiche e per le relazioni interpersonali (a meno che non ci giochiate in uffici popolati da altri pazzi come voi).

Per chi se lo stesse chiedendo, sì: le Isole Turks e Caicos esistono davvero.

domenica 16 dicembre 2007

Ad omnia malatus


Non sono passate neanche 24 ore dal riconoscimento ufficiale dello status di malattia per l'islamismo, che un'altra grave sindrome viene iscritta nei registri medici: la SAGEM (Sindrome di Avversione ai GEnitali Maschili), in passato conosciuta come femminismo. Secondo l'ineffabile Corriere della Sera le soldatesse svedesi avrebbero ottenuto la rimozione degli attributi maschili dal leone araldico simbolo del loro corpo (militare, non fisico) - tra l'altro sconvolgendo tutte le regole araldiche, che affidavano stemmi con animali asessuati solo ai traditori.

Ora, non me ne vogliate, sappiate che sono assolutamente ateo e a favore della parità dei sessi. Ma, dico, perché concentrarsi sulle cazzate? Non ne abbiamo abbastanza di malattie?
E non vi provate a far ricadere le cure sul Servizio Sanitario Nazionale: forse riusciremo finalmente a liberarci dell'omeopatia, non aggiungiamo pure questa.

sabato 15 dicembre 2007

La febbre dell'altro


Quando si è malati, di solito, un sacco di cose ci infastidiscono. Quando si ha mal di testa un tono di voce troppo alto ci dà fastidio, quando si ha mal di stomaco la sola vista di un bignè ci dà fastidio, quando si ha la febbre ci si copre con 12 coperte perché persino la semplice temperatura ambiente ci dà fastidio.
E le malattie continuano ad aumentare. Fino a venticinque anni fa l'AIDS non esisteva, poi sono arrivate Ebola, aviaria, la SARS scoperta dal mio illustre concittadino Carlo Urbani... e poi ce ne inventiamo tante altre, tipo la Sindrome da deficit di attenzione e iperattività, che solo dieci anni fa si chiamava "sa, il bambino è un po' vivace". L'unica che abbiamo definitivamente sconfitto, che io ricordi, è il vaiolo.
Ebbene, a quanto pare ora nei nostri libri di medicina abbiamo un'altra malattia: l'islamismo. Questa terribile notizia ce la riporta il Corriere della Sera, secondo il quale la squadra del Barcellona ha deciso che toglierà la croce che orna la propria maglia quando si troverà a giocare in un Paese musulmano, perché tale croce ai musulmani dà fastidio. Tale sindrome, che propongo di chiamare SAVASC (Sindrome da Avversione Visiva Ai Simboli Cristiani), sembra esser peggiorata negli ultimi tempi. Dato l'insolito numero dei malati in Europa, e la virulenza di tale affezione, i Presepi vengono banditi dalle scuole, le tradizionali canzoni natalizie non vengono più cantate, perfino la croce per eccellenza, quella della Croce Rossa, viene abolita.
Un appello a Telethon, che è andato recentemente in onda: se l'anno prossimo proporrete la raccolta fondi per aiutare le vittime della SAVASC a guarire, io vi dono tutto quello che ho nel salvadanaio a porcellino. Pardon, a vitellino: il porcellino ai musulmani dà fastidio.

venerdì 14 dicembre 2007

Eredita il vento (ma chiudi la porta)


Una volta avevo fede nel genere umano. Forse fede è una parola esagerata: diciamo che ero convinto che gli uomini fossero mediamente intelligenti, capaci di capire bene o male il mondo circostante.
Ci sono stati diversi passi intermedi che mi hanno portato a concludere invece che l'Uomo è idiota e non meritevole di ereditare la Terra. Uno, forse non il principale, e nemmeno il primo in ordine cronologico, è che negli Stati Uniti ancora si ostinano a insegnare il creazionismo. Molti anni fa un bel film di Stanley Kramer suggeriva a costoro di ereditare non già la Terra, ma solo il vento (in inglese Inherit the wind) e lasciare a noi evoluzionisti tutto il resto (astromat, questo è un suggerimento di visione per il tuo blog).

Successivamente, ci sono state molte altre cose che hanno abbassato il mio livello di confidenza nel genere umano: Tangentopoli, le varie guerre in Bosnia-Kossovo-Golfo-Ruanda, Berlusconi al governo... recentemente anche i blog di Lexla, Mxci e Sentasignorina gli hanno dato una bella mazzata.

I colpi di grazia alla stima della mia stessa specie però stanno avvenendo nel mio palazzo quasi ogni giorno, da più di un mese: stante il cartello nella fotografia a inizio post, CHI E' QUEL CRETINO CHE LASCIA CONTINUAMENTE APERTA LA PORTA DELLA CANTINA DEL MIO PALAZZO?

mercoledì 12 dicembre 2007

La Milano da bere


Ma esiste davvero? O, se è per quello, è mai esistita?

L'unica cosa che bevi di sicuro, a Milano, è la nebbia, così acquatica e malmostosa che ti si condensa direttamente in gola. E' la prova provata che siamo immersi in un fluido: la resistenza all'avanzamento aumenta notevolmente, cammini e ti sembra di rimanere fermo. E' anche colpa anche dei colori del paesaggio, che non ti aiutano a capire dove sei dato che brillano per la loro assenza: 4600 sfumature di grigio possono sembrare tante, ma l'occhio umano tende a lavorare meglio quando può distinguere i cari, vecchi colori. Anche la metro è grigia, tutte le linee, verde, gialla, blu, tutte grigie.

Una volta tanto, l'essere daltonico non è stato uno svantaggio. Non mi son perso niente.

lunedì 10 dicembre 2007

Per un pugno di patachini



Stimolato (e non completamente convinto) da questo bel post di Spettro della bolognesità sul tema "L'amministrazione pubblica che funziona", ho deciso da travestirmi da Iena e andare a verificare che ciò corrispondesse al vero.
A onor del vero c'ero già stato qualche mese fa, appena dopo il cambio di residenza, per pigliare il patachino per parcheggiare aggratis. Dal momento che il cambio di residenza era stato richiesto da poco mi avevano dato un patachino temporaneo con l'avvertenza: "quando il cambio di residenza sarà effettivo, torni e gliene facciamo uno permanente".

Oggi:
Spinoza: Salve, ero venuto qualche tempo fa per fare il patachino per la sosta, mi faceste quello temporaneo ora sono venuto per quello definitivo.
ATC: Sì, bene, ho bisogno del suo documento d'identità e del patachino vecchio.
S: Il patachino vecchio non ce l'ho con me. Se ve lo portavo, poi avrei dovuto pagare il parcheggio nel frattempo. Che senso ha? Tanto poi è scaduto, c'è la data sopra, non lo posso mica riciclare.
A: ..... Va bene, avrei bisogno anche del libretto della macchina.
S: Eh, già, vuole che le porti direttamente la macchina? La posso parcheggiare qui dentro. Sul vostro sito non c'è scritto nulla del genere.
A: .....
(4 secondi netti dopo)
A: Ecco fatto, il suo patachino è pronto.

Potenza delle Iene.

domenica 9 dicembre 2007

Uno spettacolo in bottiglia


Dopo il titanico sforzo del pilot feature-long, di solito si inserisce un bottle show, una puntata cioè con pochissima azione, pochissimi set, pochissimi attori. Per la serie "avremmo potuto stupirvi con effetti speciali, però sapete com'è, s'è spesa una barca di fiecche per il pilot, il produttore ci sta col fiato sul collo, ci mancava pure lo sciopero degli sceneggiatori, la rete minaccia di chiudere lo show solo perché la puntata scorsa c'era Giuliano Ferrara in una vasca con Berlusconi che gli pisciava sopra, c'è stata un tremenda inondazione, le cavallette, non è stata colpa miaaaaa!"
Hai ragione, Daniè: almeno per le cavallette, tu non c'entravi niente.

sabato 8 dicembre 2007

Pilot - Kirk o del paradigma


Cominciamo già male.

Voglio dire, quando ho deciso di aprire un blog tutto mio, non mi aspettavo certo di trovarmi di fronte questo layout di Word nel quale scrivere. Cosa mi aspettavo? Boh. Però mi accorgo che il mio animo open-source un pochino scalcia. Come dite? Da dove scrivo? .... Windows...
Però, però. Solo per il fatto che nasco con Windows, mica per forza ci devo morire. Tra l'altro, non è vero neanche che nasco con Windows: mi ricordo nel lontano 1986 l'emozione di portarsi a casa un magnifico MSX2 a dischetti, che aveva una grafica che Windows manco esisteva ancora (i miei amici ci avevano il DOS, pfui).

Basta pensare al passato, parliamo del futuro. No, better yet, parliamo del presente.
...
Ok, un attimo che ci penso!
...
Sì. Dunque. Mmmm..

Spinoza in quanto tale nasce al secolo come Graziano, in un posto un po' sperduto, dove le colline marchigiane lasciano il posto alle montagne. Quel fortunello di Samuele Bersani abitava a sei chilometri di curve dalla vita, nel mio caso la strada era leggermente più rettilinea ma i chilometri erano quasi 20. Che, quando sei adolescente, possono tranquillamente essere 20mila.
E poi, ci vuole un sacco di buona volontà per chiamare Jesi vita. Anche da adolescente.

Sì, vi ho ingannato, credevate che parlassi del presente ma comunque mi sono ributtato nel passato. Ma non possiamo capire il presente senza sapere il passato. Lo so, è la solita balla che i professori di storia e filosofia del liceo dicono per giustificare la presenza della loro materia (per la filosofia la balla lievita ulteriormente "serve per aprire le vostre menti", tralasciando vergognosamente che per lo stesso scopo basta il dito di Sylar). In realtà la storia non serve a nulla, perché anche se conosciamo perfettamente il passato, continuiamo lo stesso a fare gli stessi stronzi errori.

Dicevamo. Spinoza cresce, poco. Darwin aveva ragione, sapete. Pure Mendel, l'ereditarietà, tutte belle cose. Quando sei una pianta di pisello odoroso liscia, e ti sposi con una pianta di pisello odoroso liscia, il pisellino che nasce non può mica essere rugoso. Ecco, mio babbo e mia mamma sono dei piselli odorosi lisci, e io pure. Però mi consolo che perfino il grande Maradona era alto esattamente come me. Ma dal momento che del calcio mimportaunasega, questo fatto non cambia nulla. E per inciso, il mio pisellino non è rugoso davvero. Era una metafora, sapete.

Studia. Mai troppo. Anzi, direi poco. Penso che il paradigma del "suo figlio è tanto intelligente, ma non si applica, sa?" l'abbiano creato su di me. Come dite? Esisteva da prima? Anche ai vostri genitori dicevano lo stesso? Sì, bè, penso che sia uno dei classici casi in cui il viaggio nel tempo sia determinante. Tipo il capitano Kirk che non faceva altro che trombarsi aliene variopinte e pasticciare col passato. Ecco, Kirk deve aver sentito la mia maestra alle elementari che creava il paradigma e lo diceva a mia mamma, è tornato indietro nel tempo e l'ha introdotto in qualche punto preciso del passato. Credo fosse il 5 novembre 1955, si sa che quello è un punto particolarmente sensibile per il continuum tempo-spazio.

Gira, vede gente, si muove, conosce, fa delle cose. Smettila Kirk! Mi hai già fregato il paradigma, ora mi freghi anche questa parte della mia vita, e la consegni nel passato a Nanni Moretti! Che nel 1955 però aveva due anni. Che gran memoria quel bambino.

Va all'università inseguendo un sogno di bambino, si laurea inseguendo il sogno di bambino, si iscrive al dottorato inseguendo il sogno di bambino, ma questo cazzo di sogno di bambino corre più veloce. E l'unico sogno di bambino che mi ricordo ora è quello di diventare un barista. Fanculo Kirk, prova a fregarmi questo.

Questo primo post è troppo lungo ma si sa, il pilot è sempre la puntata più lunga di una serie. Deve introdurre i personaggi, il setting, sviluppare la trama quel tanto che basta per far credere allo spettatore che sia tutto normale, tutto perfetto, che il bellone che sta con la bellona e che ha tanti figli bellini nella casa strafica stia vivendo una vita strafica, e poi deve introdurre il twist della trama, l'evento che cambia tutto. Peter Petrelli scopre di poter volare, l'aereo di Lost casca sull'isola, Walter Nebicker crea Automan e Michael Long in fin di vita viene trasformato in Michael Knight, al volante di quella meraviglia felina di Kitt. E pensare che nel pilot di Star Trek Kirk neanche c'era.