sabato 8 dicembre 2007
Pilot - Kirk o del paradigma
Cominciamo già male.
Voglio dire, quando ho deciso di aprire un blog tutto mio, non mi aspettavo certo di trovarmi di fronte questo layout di Word nel quale scrivere. Cosa mi aspettavo? Boh. Però mi accorgo che il mio animo open-source un pochino scalcia. Come dite? Da dove scrivo? .... Windows...
Però, però. Solo per il fatto che nasco con Windows, mica per forza ci devo morire. Tra l'altro, non è vero neanche che nasco con Windows: mi ricordo nel lontano 1986 l'emozione di portarsi a casa un magnifico MSX2 a dischetti, che aveva una grafica che Windows manco esisteva ancora (i miei amici ci avevano il DOS, pfui).
Basta pensare al passato, parliamo del futuro. No, better yet, parliamo del presente.
...
Ok, un attimo che ci penso!
...
Sì. Dunque. Mmmm..
Spinoza in quanto tale nasce al secolo come Graziano, in un posto un po' sperduto, dove le colline marchigiane lasciano il posto alle montagne. Quel fortunello di Samuele Bersani abitava a sei chilometri di curve dalla vita, nel mio caso la strada era leggermente più rettilinea ma i chilometri erano quasi 20. Che, quando sei adolescente, possono tranquillamente essere 20mila.
E poi, ci vuole un sacco di buona volontà per chiamare Jesi vita. Anche da adolescente.
Sì, vi ho ingannato, credevate che parlassi del presente ma comunque mi sono ributtato nel passato. Ma non possiamo capire il presente senza sapere il passato. Lo so, è la solita balla che i professori di storia e filosofia del liceo dicono per giustificare la presenza della loro materia (per la filosofia la balla lievita ulteriormente "serve per aprire le vostre menti", tralasciando vergognosamente che per lo stesso scopo basta il dito di Sylar). In realtà la storia non serve a nulla, perché anche se conosciamo perfettamente il passato, continuiamo lo stesso a fare gli stessi stronzi errori.
Dicevamo. Spinoza cresce, poco. Darwin aveva ragione, sapete. Pure Mendel, l'ereditarietà, tutte belle cose. Quando sei una pianta di pisello odoroso liscia, e ti sposi con una pianta di pisello odoroso liscia, il pisellino che nasce non può mica essere rugoso. Ecco, mio babbo e mia mamma sono dei piselli odorosi lisci, e io pure. Però mi consolo che perfino il grande Maradona era alto esattamente come me. Ma dal momento che del calcio mimportaunasega, questo fatto non cambia nulla. E per inciso, il mio pisellino non è rugoso davvero. Era una metafora, sapete.
Studia. Mai troppo. Anzi, direi poco. Penso che il paradigma del "suo figlio è tanto intelligente, ma non si applica, sa?" l'abbiano creato su di me. Come dite? Esisteva da prima? Anche ai vostri genitori dicevano lo stesso? Sì, bè, penso che sia uno dei classici casi in cui il viaggio nel tempo sia determinante. Tipo il capitano Kirk che non faceva altro che trombarsi aliene variopinte e pasticciare col passato. Ecco, Kirk deve aver sentito la mia maestra alle elementari che creava il paradigma e lo diceva a mia mamma, è tornato indietro nel tempo e l'ha introdotto in qualche punto preciso del passato. Credo fosse il 5 novembre 1955, si sa che quello è un punto particolarmente sensibile per il continuum tempo-spazio.
Gira, vede gente, si muove, conosce, fa delle cose. Smettila Kirk! Mi hai già fregato il paradigma, ora mi freghi anche questa parte della mia vita, e la consegni nel passato a Nanni Moretti! Che nel 1955 però aveva due anni. Che gran memoria quel bambino.
Va all'università inseguendo un sogno di bambino, si laurea inseguendo il sogno di bambino, si iscrive al dottorato inseguendo il sogno di bambino, ma questo cazzo di sogno di bambino corre più veloce. E l'unico sogno di bambino che mi ricordo ora è quello di diventare un barista. Fanculo Kirk, prova a fregarmi questo.
Questo primo post è troppo lungo ma si sa, il pilot è sempre la puntata più lunga di una serie. Deve introdurre i personaggi, il setting, sviluppare la trama quel tanto che basta per far credere allo spettatore che sia tutto normale, tutto perfetto, che il bellone che sta con la bellona e che ha tanti figli bellini nella casa strafica stia vivendo una vita strafica, e poi deve introdurre il twist della trama, l'evento che cambia tutto. Peter Petrelli scopre di poter volare, l'aereo di Lost casca sull'isola, Walter Nebicker crea Automan e Michael Long in fin di vita viene trasformato in Michael Knight, al volante di quella meraviglia felina di Kitt. E pensare che nel pilot di Star Trek Kirk neanche c'era.
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