sabato 20 ottobre 2012

Nearer my God to Thee



Mi trovo temporaneamente, per motivi che non spiegherò, a Margherita di Savoia, in Puglia. Il che non sarebbe un male, se fossi amante del mare: temperature ancora accettabili, prezzi bassi, zero ressa. Purtroppo amante del mare non sono: odio il caldo e non mi piace bagnarmi se non ho del sapone a portata di mano – uno psicologo direbbe che dev’essermi successo qualcosa di grave nel sacco amniotico, e che magari la rottura delle acque l’ho vissuta come una liberazione piuttosto che come un trauma a livello subconscio.
In ogni modo, amo la montagna. Il che in Puglia può rappresentare un problema. A maggior ragione a Margherita di Savoia, uno dei soli due comuni italiani con parte del territorio sotto il livello del mare. A sfregio, come a dire “non solo la montagna non c’è, è persino più lontana di quanto è mai stata”.
Non volendo rinunciare alle mie classiche gite in montagna, devo ridefinire, sempre temporaneamente, il significato della parola “montagna”. Per ora devo accontentarmi di collinette di 1000m come il Monte Calvo, che da qualsiasi altra parte probabilmente non avrebbe neanche un nome ma qui assurge persino a “cima più alta del Gargano”. Come dire “ape regina più bella dell’alveare”, o “il campionato italiano è il campionato più bello d’Italia”.

Com’è come non è, mi ritrovo a camminare per questo sentierino diretto al Monte Calvo. Pericolosamente vicino a San Giovanni Rotondo. Troppo vicino.
Dopo una camminata in splendida solitudine, arrivo in vetta contemporaneamente a un signore, sulla sessantina, in discreta forma, che saliva dall’altro versante. Lo vedo inginocchiarsi, toccare alcune pietre al suolo e poi rimanere fermo immobile. Immagino stia per farsi una foto con l’autoscatto, come capita agli escursionisti solitari che vogliono documentare l’arrivo in vetta – avevo in mente qualcosa del genere io stesso. Mi avvicino per offrirmi di scattargli io una bella foto, gli giro intorno e mi accorgo che in terra non c’è una macchina fotografica ma una scritta fatta coi sassi: “PREGATE”. L’uomo sta pregando.
 (oh oh)
“Ciao sono Salvatore…”
(nomen omen) “piacere, Spinoza”
“io sono di San Giovanni Rotondo, ma mi vergogno profondamente”
(e te credo) “come mai?”
“tutti questi soldi che girano intorno alla Padre Pio, che schifo, e poi Dio ha detto che nessuno in terra si deve far chiamare padre, solo lui”
(quindi mio padre lo devo chiamare come? «ehi tu?») “eh già”
“di che religione sei?”
(pastafarianesimo!!) “in realtà nessuna”
“eh, guarda, guarda, ho qui una Bibbia, leggila, leggila con me”
(ma anche no) “ma anche no”
 “siedi siedi qui con me ad ammirare il Creato e a vedere quanto siamo piccoli in confronto a esso”
(ho portato il binocolo apposta) “eh già”
“perché tutto questo l’ha fatto Dio e la mia gioia perciò è tanta”
(a me lo stesso effetto lo fa una bomba alla crema) “eh già”
“l’uomo è una macchina meravigliosa e l’ha fatta Dio”
(quindi dio ha fatto anche i tumori e le malattie incurabili, è un ganzo sto dio) “eh già”
“leggi leggi questo passo della Bibbia, che mi porto sempre con me”
(se tocco quel libro vado a fuoco, giuro) “…”
“leggi, leggi”
(cazzo, sono troppo educato per mandarlo a cagare) “perché il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe…”
“ecco, ecco fermati. Lo sai quanti anni aveva Sara quando rimase incinta di Abramo?”
(e mi dovrebbe fregare perchééé…?) “no”
“Aveva 90 anni e Abramo 120, questo è Dio che lo ha fatto. A 90 anni non si rimane incinta, a 120 non si diventa padri”
(beh, c’era quel vecchietto indiano che a 96 è diventato papà… ehi, non avevi detto che non si deve chiamare nessuno padre?) “eh già”
“leggi, leggi”
(cazzo) “perché Dio amava Giacobbe e odiava Esaù”
“ecco, ecco, ferma. Forse qua la Bibbia usa una parola un po’ forte, «odiava»…”
(alla faccia della parola forte. Per fortuna che era il dio di tutti)
“perché Dio non è di tutti”
(ah, mi pareva) “…”
“è del popolo eletto di Israele, dei figli di Giacobbe, c’è poco da fare”
(ah ma allora sto tizio è ebreo) “…”
“ho anche la Torah a casa, ma non sono ebreo, credo in Gesù Cristo”
(beffa) "capisco"
“lo sai perché è il dio di Giacobbe?”
(no, ma i miei sensi di ragno mi dicono che me lo dirai tu) “no”
“perché Giacobbe ed Esaù erano gemelli, quando nacquero Giacobbe tirò fuori prima il piede poi lo ritirò dentro e nacque Esaù, che però non era il primogenito perché Giacobbe tirò fuori prima il piede, e Sara quando vide il piede gli legò attorno una cordicella, così quando Giacobbe lo ritirò dentro comunque Sara sapeva che Esaù non era il primogenito ma lo era Giacobbe, perché tirò fuori prima il piede”
(soccia, che fantasmagorica e assoluta stronzata) “interessante”
“La gente crede che io sia pazzo”
(ma no? E perché mai?) “immagino”
“e la Chiesa prima o poi mi farà fuori”
(chi cazzo crede di essere, Lutero?) “…”
“io ho solo la quinta elementare”
(non ne avevo alcun dubbio) “…”
“ma le parole di Dio mi riempiono il cuore di gioia”
(guarda che l’avevi già detta questa) “…”
“il Creato lo deve aver fatto Qualcuno”
(stai cominciando a ripeterti, Ciccio) “io non sono credente, sono uno scienziato, un astronomo e…”
“ah ma allora devi sapere quanto è vasto e meraviglioso l’Universo che ha fatto Dio!”
(cazzo, è un osso duro) “in realtà…”
“leggi, leggi questo passo”
(cazzo) “perché i sapienti non sanno…”
 “ecco, vedi?”
(io almeno ho un po’ più della quinta elementare) “vabbò”
“Io non credo nella Chiesa, non vive come Gesù, deve dare tutti suoi averi ai poveri, non costruire statue e chiese”
(su questo siamo d’accordo) “su questo siamo d’accordo”
“È Dio che ci ha fatti incontrare quassù sul monte”
(ma ne dubito fortemente, proprio) “io dovrei andare”
“posso fare un po’ di strada con te?”
(se ci provi ti tiro il treppiede della fotocamera in testa) “…”
“io vado giù senza seguire il sentiero”
(e vai) “io no, seguo il sentiero”
“allora ciao e arrivederci e Dio sia con te”
(e con il tuo spirito) “arrivederci e buona giornata”
“ti posso dare questo foglietto con le parole della Madonna di Medjugorje?”
(se me lo dai te lo caccio in gola e poi lo spingo giù col treppiede) “no, non mi interessa proprio. Non credo in queste cose. Addio.”
“Apri il tuo cuore! Apri il tuo cuoreeee!!!”