giovedì 10 luglio 2008

Meet the Typos


Due cose non capisco (eh, sì, magari solo due): come mai la Repubblica posta le foto della povera Federica Squarise e del Gordo sotto la categoria "maggio 2006". Forse che questa storia è più vecchia di quel che ci han voluto far credere?

Ma soprattutto: chi sono i "coetani" che danno fuoco al povero 16enne nel sottopancia di SkyTG24?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

quella del tizio bruciato era 'na bufala, quanto alla squarise...che storiaccia

Anonimo ha detto...

Ormai non sappiamo più se quello che ci dicono è vero o meno e come e in che modo ci fanno vedere le cose.
Povera ragazza, ha fatto un grosso errore di valutazione e di fiducia, certo però che una cosa la noto.
Nella foto con quel malato di mente lei non sembra rilassata e a suo agio come una ragazza che subisce le avances di una persona che le piace, ma sembra quasi in imbarazzo, sembra che chieda aiuto alla macchina fotografica, e allora io mi chiedo perchè ha abbandonato il buon senso?
Perchè quando la sua amica ha voluto abbandonare quella compagnia anche lei non è "fuggita" dalle avances di quel viscido individuo?
Poverina, mi dispiace per lei, certo però, un po' sciocco andare in vacanza in un posto casinaro come quello, conoscere gente SCONOSCIUTA e separarsi in modo consenziente restando in balia di persone delle quali nemmeno si comprende la lingua, (questo a detta dei suoi familiari che hanno dichiarato che non conosceva assolutamente lo spagnolo).
Mi dispiace tanto per l'ingenuità e la fiducia nel prossimo di questa ragazza, purtroppo ha pagato la fiducia negli altri con la vita.

Spinoza ha detto...

lexla hai sicuramente ragione, nella foto la ragazza non sembra certamente a suo agio. Però abbiamo avuto tutti dei "corteggiatori" che non ci interessavano, e siamo ancora tutti vivi no?

Sciocco andare in vacanza in un posto casinaro? Non credo, anzi a vent'anni poco più anche a me piaceva il casino, incontrare gente sconosciuta (è proprio quello il bello).

Io sinceramente credo che c'era poco da fare, non si può passare la vita pensando che chiunque sia un assassino, non si vivrebbe.