mercoledì 16 luglio 2008

Io non so parlar di nulla


Leggo la sconcertante lettera inviata dal predicatore Adriano Celentano al Corriere.

E allora, come padre, mi domando: forse Eluana vuol dirmi di non prendere in considerazione ciò che mi chiese in un momento di spensierata giovinezza?... Forse nei luoghi dove si trova ora non soffre e magari già intravede le meraviglie del cielo?... E se, contrariamente all'apparenza, si trovasse invece in uno stato di grande serenità, in attesa del trionfale ingresso nella vita celeste? O forse, chissà, di un ritorno a questa, di vita?... E poi ancora, la cosa che più di tutti mi domanderei: e se fossi proprio io a rattristare il suo animo, per il gesto che suo padre sta per compiere?

Fammi capire bene (Carl Sagan, Contact, 1985). Veramente sei convinto che una persona in coma sia serena? Da cosa lo capisci, solo dal fatto che non si agita?
Sai cos'è il coma, vero, inutile Celentano? È un modo che ha l'organismo per dirti "oh oh, c'è qualcosa che nooooon va". È un modo per salvare l'organismo da dolori indicibili: un anestetico naturale.

Ma se tu sei veramente convinto che Eluana sia più serena di noi, cosa aspetti a schiantarti anche tu a 130 all'ora contro un muro? Io sono disposto a metterci il muro.

3 commenti:

Gennaro ha detto...

Ma se stesse soffrendo atrocemente da 16 anni?
Soffrire significa anche semplicemente non poter correre in un prato verde sorridendo!

Spinoza ha detto...

Concordo, gennaro.

Ma alla fine è una cosa soggettiva. Magari c'è qualche masochista che è contento di essere in stato neurovegetativo. Noi laici non li obblighiamo all'eutanasia. I cattolici invece vogliono obbligarci tutti a vivere comunque, pure a chi la pensa diversamente.

Anonimo ha detto...

Ho visto il video delle bottigliette di plastica. Geniale il secondo intervistato che credeva si trattasse di un'iniziativa della regione (del tipo "Bevete molta acqua, perché fa caldo")

Che sarebbe stata un'iniziativa molto più sensata di questa ennesima cosiddetta battaglia per la vita.