venerdì 25 gennaio 2008
L'Italia come l'ADSL
L'amica Alice, la tipa dalla banda larga, ha cominciato un pochino a scassare. Giovedì telefono al 187 dove il telefonista più svogliato d'Italia (parente probabilmente dell'annunciatore alla stazione di Ancona), mi annuncia che il guasto alla rete nella mia zona è stato risolto. "Ah bene", dico io, "peccato che io non riesca a collegarmi lo stesso. Anzi è pure peggio: prima la portante almeno c'era, anche se non riuscivo a collegarmi, ora non c'è neanche più quella".
"Ah, non posso fare niente io, posso solo sollecitare il tecnico". "E vabbè solleciti sto tecnico". "Stasera massimo domani arriva. Magari mi lascia un recapito cellulare?" "E vabbè pigliati sto recapito cellulare".
Dal cellulare, due giorni di assordante silenzio.
Richiamo il 187, ora hanno messo una vocina femminile registrata che, con un vago tono infastidito, annuncia: "Come le avevamo già comunicato, il guasto sarà aggiustato entro sabato prossimo".
"Brutta bastarda mi avevate detto venerdì". Altro assordante silenzio.
Nel frattempo scopro sul sito del 187 che ho una bolletta emessa il 9 gennaio da pagare, che però non mi è mai stata recapitata, facendo il paio con quella del gas, anch'essa mai arrivata, o quella della luce, arrivata già scaduta.
E poi cade il governo. Italia che va in pezzi?
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