lunedì 26 gennaio 2009

Teoremi g.a.c.


Quando studiavo per l'esame di Analisi I, migliaia di anni fa, avevo inventato i teoremi g.a.c. Quando si dimostra un teorema, alla fine tronfi e soddisfatti vi si appone la sigla c.v.d. (come volevasi dimostrare) o, se si è snob e latinisti, q.e.d. (quod erat demostrandum). Per i teoremi più banali io avevo inventato invece la sigla g.a.c. (grazie al cazzo). Un esempio terrificante di teorema g.a.c., ripescato direttamente dal libro di Analisi I, era questo:

Un insieme non vuoto A si dice infinito se non è finito

Conciso, essenziale, meraviglioso.

Qualche giorno fa guardavo una puntata di Odyssey 5, un serial fantascientifico che ha avuto vita breve. C'era una scena a scuola con questo dialogo:

Prof: Se riusciamo a raffreddare abbastanza il processore di questo computer otterremo una velocità di calcolo fino a 3 volte superiore. Tommy, mi sai dire il perché?
Tommy: Perché i computer funzionano meglio a basse temperature.
Prof: Esatto!

Ma che razza di spiegazione dovrebbe essere? Funziona meglio al freddo perché funziona meglio al freddo? Ma dai?

Mi è tornato in mente questo meccanismo leggendo in Wikipedia l'articolo su Cortina d'Ampezzo, ed in particolare il trafiletto dedicato all'enrosadira, cioè l'arrossarsi delle cime delle montagne all'alba e al tramonto. È da manuale della gacosità:

nelle sere d'estate, quando l'aria è particolarmente limpida e il sole lucente cala a Occidente, le vette delle montagne prendono vita, colorandosi prima di un rosso acceso come il fuoco, poi d'arancione, rosa e violetto, per essere infine inghiottite nel buio delle notti stellate. Scientificamente l'Enrosadira è spiegata dal fatto che le scoscese pareti delle Dolomiti, composte da una miscela di carbonato di calcio e magnesio, possono assumere all'alba e al tramonto, in presenza di una particolare atmosfera, una bellissima colorazione rossa o rosa.

In sostanza, diventa rosa perché diventa rosa. G.a.c.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

ahhhhhhhh

Analisi 1

ahhhhhhhh

fa coppia con:

"Un sistema e' instabile se non e' stabile"

astromat ha detto...

Aaah, cosa mi hai ricordato!
I mitici teoremi g.a.c. Non c'era anche una roba del tipo "Un insieme è chiuso se non è aperto", o viceversa? Che meraviglia.

Spinoza ha detto...

@Jack: cos'era, il teorema di stabilità di Ljapunov? Mamma mia, quanto tempo è passato.

@astromat: io mi ricordo "un insieme è chiuso se il suo complementare è aperto", che non è immediatamente gac, prima bisogna passare per la definizione di "complementare".Una volta definita quella, sì, è g.a.c.

Anonimo ha detto...

ahahah la matematica è piena di queste meravigliose definizioni che non vogliono dir nulla. Bello il g.a.c., molto applicabile.
Posso dirlo? Posso tirarmela? Io non avrò un solo esame di Analisi in tutti e tre gli anni. Ahhhh.

Belphagor ha detto...

Ho già adottato il "g.a.c.", credimi, anche la psicologia ne è piena !!

Anonimo ha detto...

anche tu, sempre alla ricerca di cose complicate ;)

loro sono occamiani (o come diavolo si chiamano i 'seguaci' di occam)

Anonimo ha detto...

I teoremi g.a.c.
Ecco, è in momenti come questo che mi pento di non avere fatto una facoltà scientifica.

Anonimo ha detto...

G.a.c., non tutti hanno il privilegio di accedere al sacro luogo del modello nomologico-deduttivo!

:)