venerdì 29 agosto 2008

Quel che si impara nell'infanzia


Uno dei lavori che ho dovuto interrompere per via della schiena è l'opera di aggiustamento dello scarico del lavandino. Un lavoro molto frustrante, in verità, perché vai a comprare il silicone in ferramenta, metti il silicone qui, l'acqua perde di là; metti il silicone di là, l'acqua perde di su; e così via, per un totale di 4 punti di perdita.

"Molto interessante", diranno i miei piccoli lettori.

L'inutile preambolo per raccontare la storia della parola ferramenta. O almeno, la storia della parola nella mia mente.

Quando ero piccolo, usavo chiedere il significato delle parole che non conoscevo a mia mamma; una volta le chiesi persino il significato di mestruazioni, ma come capirete rimasi col dubbio ancora per diverso tempo.
Insomma, una volta le chiesi il significato di ferramenta. Al nostro paesino, l'unica ferramenta esistente era il negozio di un tizio, universalmente conosciuto dal suo cognome, Sarti. Il nome, a essere sincero, non l'ho mai saputo. Non credo neanche che ce l'avesse.
Così, per mancanza di spiegazioni migliori, mia mamma mi rispose: "è il negozio di Sarti". Anzi, per dirla come disse lei: "è Sarti".

Sapete com'è, la maiuscola nel parlato non si sente. Per anni anni e anni ho creduto che un negozio di ferramenta fosse un posto dove decine di sarti si mettevano a sferruzzare e a fare la calza.
Ancora oggi, a sentire la parola ferramenta un po' di confusione, all'inizio, ce l'ho ancora.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

A me questo post è piaciuto tanto.

Spinoza ha detto...

Grazie! Anche se non ho capito se intendi che il resto dei miei post fa schifo ;)

Giuseppe Bovino di Borbone ha detto...

Lo sai che anche io ho una paritetica situazione! Senza nulla togliere su come mia madre mi abbia istruito, a volte si associano parole a tuttaltro quello che in se per se vogliono significare, perchè magari come è capitato a te le mamme in genere danno una loro spiegazione elementare a termini difficili da apprendere per i piccini. La cosa comunque è bella per me, in quanto di tanto intanto ci si tuffa nella passata infanzia, cosa che da quanto ho capito a te non dispiace.

Anonimo ha detto...

non è che per caso...hai riparato le tubature con ago e filo?

Rustego ha detto...

Carina questa storia dei grammi di caffeina, non l'avevo ancora notata.
La storia poi sarebbe piaciuta a Wittgenstein, quindi...!

Spinoza ha detto...

@peppe: dopo questa storia del ferramenta, io mi sono decisamente buttato sui dizionari :)

@fulvia: raddoppiando così la difficoltà? No way!

@abc: "grammi di caffeina" in realtà è nuova nuova.

Anonimo ha detto...

Ehi ehi, occhio a nominare il nome di Ludwig invano, mi raccomando neh.

:)