martedì 5 febbraio 2008

Daniele nella fossa dei leoni


Non capisco per quale motivo una persona sana di mente faccia file di ore per assistere in aula al processo per la strage di Erba. Credo che la magagna sia sul "sana di mente". Una volta pensavo che tali morbose attenzioni verso la cronaca nera nascessero da meccanismi psicologici simili a quelli che portano a rallentare in auto nei pressi di un incidente; oggi penso invece ai 15 minuti di notorietà di cui parlava Warhol. Poter dire "io c'ero" evidentemente porta questa massa di decerebrati a pensare con meno commiserazione alla propria vita.
Poi ci sono dei genî della comunicazione giornalistica moderna, Luca Giurato (!) e Eleonora Daniele (!!!) che oggi a Uno Mattina parlano proprio di questa attitudine. Ospitano psicologi, criminologi, altri giornalisti, improntando la rubrica alla condanna del "morboso mediatico". Finché la grande-sorella Daniele chiede ad un ospite quali siano i "casi" di cronaca nera più trattati. L'ospite un po' spiazzato comincia: "Mah, Erba, Cogne, Parma..." "Ecco", lo interrompe la Daniele guardando dritta in telecamera, "ricordiamoli, la strage di Erba, il delitto di Cogne, il rapimento e assassinio a Parma di Tommaso, il piccolo Tommy..."
Eccovi svelato il meccanismo del "morboso mediatico".

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