domenica 1 giugno 2008

Chi va piano va sano ma arriva tardi


In un'allegra uscita serale, insieme al mio vecchio amico Giano, abbiamo avuto modo di riflettere sui diversi metodi utilizzati dagli "architetti stradali" per rallentare i veicoli in punti particolarmente pericolosi. Sono molti, fantasiosi, dal subdolo al bastardo. Vediamone alcuni:

  • dosso artificiale. Si configura pienamente nella categoria "bastardo", dal momento che la massima parte sono invisibili e non segnalati; le loro dimensioni vanno da quelli neri piccoli di plastica a quelli enormi di asfalto con incorporate strisce pedonali. La maggior parte delle auto non rallenta, e gli unici effetti ottenuti sono il decollo immediato del veicolo e la completa distruzione di sospensioni, semiasse e coppa dell'olio se vi dice sfiga.
  • pannello a led con annesso tachimetro doppler. Non fa nulla se non mostrare la velocità del vostro veicolo quando ci passate accanto: dovrebbe far leva sul senso civico dell'automobilista, instillandogli un pensiero del tipo "ma guarda, sto andando a 90 ma in un centro abitato c'è il limite di 50, devo proprio rallentare". Il problema è che l'automobilista non ha senso civico.
  • semaforo a controllo velocità. Di questa particolare categoria ignoravo l'esistenza fino a ieri: in pratica è un semaforo che diventa rosso se ti avvicini troppo velocemente, e scatta verde quando scendi sotto il limite di velocità. Astuto, furbo, efficace. Voglio vederlo però alla prova del nove quando dai quattro rami dell'incrocio arrivano quattro automobili che rallentano tutte: secondo me impazzisce come i robot di Asimov costretti a far male ad un essere umano.
  • le rotonde, regine indiscusse, di cui ieri ho visto una evoluzione che serve anche per regolare il traffico in uscita e in entrata da una città. In pratica la rotonda è asimmetrica: chi vuole entrare in città deve farsi tutto l'interminabile giro, chi vuole uscire dalla città invece tocca la rotonda solo tangenzialmente. Da sola magari una rotonda può poco, ma se messe in successione ha l'effetto di farti pensare se vuoi davvero entrare in quella dannata città.
  • l'ultimo, e secondo me geniale, è quello adottato dalla superstrada Fano-Urbino, alla cui fine c'è una curva a gomito, modello Darwin "survival of the fittest". Chi sopravvive alla curva la volta successiva rallenterà sicuro per tempo, chi non lo fa, bè, non avrà più modo di nuocere a nessun altro.

2 commenti:

astromat ha detto...

Il pannello LCD e' assolutamente controproducente, considerando che l'automobilista medio pensa come prima cosa: "Vediamo a quant'e' il fondo scala...".

Il semaforo intelligente invece funziona (in genere viene piazzato in una sola direzione, quella della strada principale). Il problema e' che ha una velocita' critica, oltre la quale non fa tempo a diventare rosso che la macchina e' bella che passata oltre.

Anonimo ha detto...

...e molto spesso si becca il rosso l'auto successiva che, guarda caso, rispettava i limiti...