mercoledì 11 marzo 2009

Spinoza e San Martino


La sapete la storiella di Martino che per un punto perse la cappa? Se no ve la racconto io.

Martino era un abate. Voleva fare il figo e scrivere sulla porta dell'abbazia una frase benevola e che invitasse i viandanti a fermarsi e trovare ristoro. Fece scrivere:

PORTA PATENS ESTO. NULLI CLAUDARIS HONESTO

che vuol dire più o meno "Porta rimani aperta, non ti chiuderai per nessuna persona onesta."
Lo scribacchino fava sbagliò e scrisse:

PORTA PATENS ESTO NULLI. CLAUDARIS HONESTO

cioè "Porta non rimanere aperta per nessuno. Ti chiuderai per la persona onesta."
Il priore, il Papa o chi per lui si incazzò come una biscia e tolse Martino dalla carica di abate, gli tolse la cappa di abate. Per un punto Martin perse la cappa.

A me lo stesso effetto lo fanno gli italiani che, parlando in inglese, pronunciano "parameter" come "paramìter" invece che "paràmeter". Per un accento Spinoza perde la testa.
Al prossimo talk in inglese che dovrò fare metterò una cinquantina di "parameter", anche non necessari, solo per il gusto di pronunciarli correttamente.

11 commenti:

astromat ha detto...

Non sono solo gli italiani a pronunciarlo così, l'ho sentito diverse volte. Mi viene il dubbio che la versione che a te non piace sia quella americana...

Spinoza ha detto...

Credo di no, non l'ho mai sentito pronunciare così da madrelingua, inglesi o americani.

Bruno ha detto...

ed io che credevo fosse la casa di riposo del mio paesello...centro san martino..... :-D

Carlotta ha detto...

si pure a me da fastidio chi massacra l'inglese (o qualunque lingua, ma questa e l'italiano sono le uniche che parlo correntemente), un delle cose che mi irrita maggiormente è il th pronunciato come t...mi viene la pelle d'oca! e che noi italiani siamo fortunati perchè non avendo un grosso accento di nostro (a parte ovviamente quelli regionali) possiamo aspirare ad avere una pronuncia pressochè perfetta, spagnoli francesi e tedeschi non sono così fortunati....i più esilaranti sono gli indiani!!

Spinoza ha detto...

Bè oddio, gli accenti regionali italiani sono capaci di devastarlo, l'inglese. Se in tutta Italia il "th" diventa "t", a Bologna diventa "z".

Non è raro trovare scritte tipo "Simply ze best". Brr

Belphagor ha detto...

Secondo me il problema è che spesso chi non conosce molto bene l'inglese tende ad inglesizzarlo ancora di più, da qui il paramIter, che sembra tanto più inglese, all orecchio ingenuo di parameter!

Anonimo ha detto...

Senza nulla togliere alla giustissima osservazione (unico modo per migliorarsi; per altro, adoro i vocabolari online con la pronuncia dei singoli termini :) ), mi permetto di far notare (suffragato pure dalla mia breve esperienza negli US qualche anno fa) che gli italiani tendono a cercare molto il pelo nell'uovo riguardo la pronuncia, ma sono un caso per lo più isolato.
Se si vuole parlare come madre-lingua è un discorso, ma in condizioni normali i criticismi più forti io li ho sempre sentiti da italiani verso altri italiani - mentre con gli stranieri non ho mai avuto problemi nonostante i miei strafalcioni.
Detto questo, mi sembra che in effetti la pronuncia esatta sia un problema di chiunque affronti lo scoglio di parlare in un'altra lingua... stranieri che parlano in italiano su tutti.

Spinoza ha detto...

@belpha: sicuramente è parte della spiegazione. Anche se non ho ancora capito perché quella parola in particolare.

@simotongue: io ritengo il viceversa, che gli italiani tralascino completamente la pronuncia perché tanto "se capimo".

Per quando dici che gli stranieri non ti fanno notare gli errori: vero, perché io non mi sentirei mai di correggere gli errori di pronuncia italiana di un americano, perché immagino che sia già tanto se lo parla l'italiano.
Gli errori si fanno notare ad altri italiani, perché partiamo dalla stessa base - più o meno - e abbiamo simili problemi.
Che poi, detto tra noi, l'inglese parlato dai francesi è terribile, molto peggio dell'inglese parlato da italiani. Anche i russi fanno abbastanza pietà, ma almeno hanno la bella R piena di Oxford!

Anonimo ha detto...

Yep.
Capisco il punto, e guarda che concordo (non sto giustificando niente, mi scoccia da morire essere impreciso).

Ciò nonostante, io ritengo (probabilmente sbagliando) che il problema degli itAliens sia più il parlare la lingua, che il parlarla bene.

Un esempio di questo a mio avviso sono i tedeschi: parlano tutti inglese benone (anche i bambini di 6 anni), e hanno la pronuncia un po' a cacchio (Velkom, Vat are you doing?).

Insomma, la pronuncia mi sembra un extra per chi sa poco e male una lingua.
Senza assolutamente voler giustificare l'ignoranza linguistica terrificante di chi è pari me, oppure peggio.

Carlotta ha detto...

ah beh si, probabilmente sarà perchè noi genovesi abbiamo una forte cadenza ma non particolari difetti di pronuncia...ma insomma, ci è andata meglio che ai tedeschi per esempio eheheh =)

Anonimo ha detto...

Povero Martino, quando si dice la sfiga...
Io comunque ho dei dubbi terribili a volte sulla pronuncia di certe parole inglesi, perché le ho sempre solo lette e mai sentite pronunciare (o forse anche sì, ma non me ne ricordo).
I dizionari con la trascrizione fonetica dei termini sono una GRAN cosa :-)