Fortunatamente c'è una pausa dei lavori piuttosto importante, siamo rimasti in tre e, visto che si lavora due a due, e gli altri due sono impegnati tra loro, io sono libero. Questa condizione di libertà improvvisa, dopo giorni di lavoro a testa bassa, un po' mi disorienta.
Picciula's coming today! Da questa frase, in inglese, potete capire il mio disorientamento in questa situazione. Quando si lavora a stretto contatto con inglesi, americani, tedeschi, francesi, italiani, la mente fa fatica ad aggiustarsi. Si inizia una frase in inglese, la si continua in italiano, ci si infilano un paio di parole tedesche e alla fine della frase un bel voilà francese ci sta sempre bene. Qualche volta mi ritrovo a parlare da solo con uno degli italiani, in inglese, senza rendermene conto. Il fatto che l'organizzatore del meeting parli fluentemente 6 lingue non aiuta il mio disorientamento.
Ieri - miracolo - internet in albergo funzionava. L'ho usato per un po', ma poi il mio portatile ha consumato tutta la batteria e si è spento. Perché, you know, le prese svizzere e quelle italiane non sono mica compatibili.
Micol mi aveva fatto notare che in camera c'era anche una presa italiana, di quelle a due rebbi, così ho potuto caricare il cellulare. Ma, ho pensato, il mio computer ha una spina a tre rebbi, così non ci va. Quindi ho lasciato morire il computer di inedia, e stamattina l'ho portato all'ETH, ed è da esso che vi sto scrivendo. Eh sì. Ho cacciato fuori il cavo del computer e ho scoperto, con sorpresa, che i rebbi sono due. Cioè. Che dire. Disorientamento.
Devo ancora vedere un po' di città, ma con Picciula coming, lo farò nei prossimi due giorni. Siamo andati solo una sera giù in centro per andare a mangiare una meravigliosa fonduta: anche lì, quattro italiani, due francesi e un rumeno, l'organizzatore esafono.
Spero solo di non perdermi in giro per la città. Quello sarebbe vero disorientamento.
7 commenti:
a me piace un sacco mischiare le lingue, anche perchè ovviamente significa che sto frequentando persone straniere il che mi fa sempre piacere! e anch'io tendo a rispondere in inglese agli italiani....
Spero solo che tu non sia uno di quelli che, dopo aver parlato tanto in un altra lingua, trasferisce pari pari parole e costruzioni idiomatiche da una lingua all' altra!
Ho un amico specializzato in questo che di ritorno dal master a londra mi chiedeva sempre "come hai speso il tuo tempo" e di ritorno da un due mesi a madrid diceva "la targhetta telefonica", indicando invece la "scheda"! Mi venivano i crampi ogni volta!
@pea: sì è bello parlare altre lingue, e anche se l'inglese mi viene abbastanza bene, faccio sempre una fatica...
@belphagor: eh, purtroppo capita. Non è cattiveria.
a me tutto sommato basta parlarlo per un po', tipo due o tre giorni ma praticamente tutto il giorno e poi mi viene naturale, penso e sogno in inglese...mentre per fortuna non mi succede quello che diceva belphagor anche se ogni tanto mi dimentico completamente come si dica una parola in italiano, il caso più eclatante è "spiegare" per cui spesso mi viene solo "explanare" anche se non ho idea del perchè...
Un mio amico canadese (francofono) dice "incubare" nel senso di "avere un incubo".
Ogni tanto mi fa "ho incubato, stanotte".. Non vi dico la prima volta per capire cosa significasse...
quando si ha a che fare con lingue diverse ci si fa anche un sacco di risate!!!è un pò come per i vari dialetti italiani!!!
@pea, sì di solito anche io, mi basta talvolta anche solo guardare un film in inglese...
@greg: inquietante :)
@camu: ormai i dialetti fanno meno ridere, sono stati più sfruttati delle lingue straniere...
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