lunedì 20 ottobre 2008

Legge della probabilità del tufo


Questo fine settimana Spinoza e la Picciula si sono concessi 2 giorni di relax e vacanza nel cuore della Tuscia, prima ad Orvieto poi a Civita di Bagnoregio.

Ad Orvieto città non ero mai stato, nonostante in una sua frazione quest'estate ci sia stato il Bang Meeting 2008. Davvero molto bella, piena di stradine medievali, di angoli suggestivi, ma lasciatemelo dire: il duomo di Orvieto con Orvieto non c'entra assolutamente niente. Sta in una piazzetta laterale, praticamente aperta verso il nulla da tre lati, sembra un'astronave aliena appena atterrata nella savana. Bellissima, meravigliosa, per carità. Ma ho come l'impressione che gli orvietani stessi la disdegnino un po', preferendole Corso Cavour e Piazza della Repubblica per le vasche. Infatti, passando dal Corso a via del Duomo, il dialetto umbro-lazial-burino degli abitanti si dissolve in inglese-americano e tedesco, quasi senza soluzione di continuità. E non è neanche a dire che siano abitanti stranieri trapiantati ad Orvieto: i filippini che gestivano un forno vicino al nostro B&B parlavano burino esattamente come gli orvietani doc.

A Civita di Bagnoregio la piacevolezza di Orvieto diventa stupore. Immaginatevi un paesino di poche decine di abitanti, appollaiato su un cocuzzolo che lo isola completamente dal resto della valle, a costante rischio frana, e qui rischio frana non significa che la frana ti viene addosso, ma che sei tu stesso la frana. Se non riuscite ad immaginarvelo, non vi resta che guardare la foto.
Se Orvieto è appollaiata su un'altopiano di tufo, lungo 1.5 km e largo 700 metri, a Civita le dimensioni diventano 200 m per 100 m. È sostanzialmente un assurdo geologico ed edilizio, spopolato in anni storici dal momento che un terremoto nel 1600 ha fatto sprofondare a valle un intero quartiere del paese.
Orvieto è storia, Civita è leggenda. Magia. Perfino le leggi della probabilità non valgono a Civita. Passeggiando allegramente per le vie del paese, chi ti vado ad incontrare? Grazia, la vicina di casa di mia mamma. A 200 km da casa. Considerando che i miei, contemporaneamente, si trovavano in vacanza a Todi, a neanche 40km da lì, si può affermare con certezza che la legge della probabilità, almeno lì a Civita, non funziona. Un triplice Carramba che sorpresa, se ci fossimo trovati tutti e tre lì, sarebbe stato troppo forte da sopportare, uno sconvolgimento troppo grande delle leggi probabilistiche. Minimo minimo il quartiere crollato nel 1600 sarebbe dovuto ritornare magicamente al suo posto dalle profondità della valle.

8 commenti:

Carlotta ha detto...

la picciula si è messa a studiare il fenomeno o ha ancora le mani nei capelli mentre ripete "non è possibile!!" avendo visto le sue certezze franate? ;o)

io invece ieri (mentre raccoglievo le stramaledette olive, che faticacciaaaa) volevo dirti qualcosa ma non mi ricordo più....mah!!

Anonimo ha detto...

Ok...a Orvieto ci sono stata. Ora devo andare a Civita, ma spero di non incontrarci il mio vicino di casa!

Spinoza ha detto...

@pea: in realtà è rimasta troppo sorpresa per studiare il fenomeno nel dettaglio.

@alianorah: non si sa mai. Chiudilo in casa prima di partire.

Giuseppe Bovino di Borbone ha detto...

Fai bene a staccare spesso la spina!

Spinoza ha detto...

@peppe: sì, decisamente ci vuole. E stiamo già pianificando la prossima... :)

Anonimo ha detto...

il duomo di orvieto è stupendo ;)
L'ACCENTO un po' meno

Anonimo ha detto...

Visto che a Civita il calcolo delle probabilità se ne va a quel paese, potevate giocare al superenalotto, hai visto mai!

Spinoza ha detto...

@fulvialeopardi: a me l'accento piace un sacco... non è poi così tanto diverso dal mio...

@serena: sai che non è male come idea? Averci pensato prima.
Ad Orvieto c'era un tabaccaio che aveva un cartello con scritto: "Superenalotto: il premio è talmente alto che fa quasi paura scriverlo. Diciamo circa 80 milioni, và".