mercoledì 16 marzo 2011

Vetri rotti


Fa tristezza e una profonda rabbia leggere, a marzo 2011, di gente ancora a favore dell'energia nucleare. Fa ancora più rabbia che l'articolo del Corriere sia firmato da Edoardo Boncinelli, un genetista luminare della ricerca in Italia, mentre l'articolo par-condicioso di risposta è affidato a un pressappochista qualunque come Adriano Celentano.

Le persone non troppo intelligenti si sono svegliate un mattino coi tremori del terremoto di Sendai e si sono rese conto che il nucleare è pericoloso. Bè, meglio tardi che mai.

Le persone un po' più sveglie lo sapevano da prima, anche da prima di Cernobyl, basta farsi due conti e immaginarsi gli scenari possibili e il rapporto costi-benefici. Sarà anche vero che le centrali nucleari sono intrinsecamente più sicure di altre tipologie di centrali. Ma gli incidenti càpitano. Fukushima, Cernobyl, Three mile island sono solo le più conosciute e gravi. Majak, Windscale, Chalk River, sono poco conosciuti ma esistono, sono là, andateli a cercare. E quando gli incidenti càpitano, uno deve sempre pensare al worst case scenario. Cosa succede se va tutto storto? Nel caso di una centrale nucleare, bè, non c'è tanto da pensarci sopra, significa la fine della vita as we know it su un'area più o meno vasta. Sapete cosa succede ad una centrale solare nel worst case scenario, se arriva un terremoto, uno tsunami, ci cade sopra un meteorite, arrivano i Quattro Cavalieri dell'Apocalisse? Assolutamente niente. Vetri rotti, al massimo.

Gli stupidi invece, a quanto pare, non li svegliano neanche una scossa di terremoto.

9 commenti:

simo-nucleo ha detto...

"E quando gli incidenti càpitano, uno deve sempre pensare al worst case scenario. Cosa succede se va tutto storto? Nel caso di una centrale nucleare, bè, non c'è tanto da pensarci sopra, significa la fine della vita as we know it su un'area più o meno vasta."
Hai detto tutto.

Stefano Chiarugi ha detto...

Cosa dire... Non fa una piega!! E aggiungo pure che i cocci di vetro si riciclano all'infinito!!!

Christian ha detto...

Purtroppo la questione non è così semplice (altrimenti non se ne discuterebbe affatto! ^^).

È ovvio che se si potesse fare a meno di fonti di energia pericolose (come il nucleare) o inquinanti (come carbone e petrolio), lo si farebbe più che volentieri. Però, allo stato attuale delle cose, non si può rinunciarvi, a meno di non ridurre enormemente il consumo di energia mondiale e di tornare a vivere come facevamo cento anni fa (anzi, nemmeno: perché cento anni fa non eravamo sette miliardi sul pianeta!). Le fonti rinnovabili (ripeto, allo stato attuale) non sono ancora in grado di fornire tutta l'energia che ci serve: e finché la ricerca (che in italia, fra l'altro, è una parola tabù) non troverà alternative, al nucleare non solo non si può rinunciare ma è anche preferibile a petrolio, gas e carbone, che producono sull'ambiente danni anche maggiori (benché suscitino meno paure nell'opinione pubblica). In ogni caso, su queste questioni personalmente tendo a fidarmi più degli esperti (ovvero scienziati e fisici) che dei politici o, ancor peggio, dei giornalisti. Se le cose non cambieranno, fra una cinquantina d'anni (quando il petrolio scarseggerà e il suo prezzo salirà alle stelle) anche in Italia saremo costretti (ma in ritardo, di malavoglia, senza know-how e senza infrastrutture) a cambiare idea. Proprio come chi si scaglia contro la medicina tradizionale e preferisce usare prodotti omeopatici e alternativi, salvo poi essere costretto a cambiare idea nel momento in cui si becca una malattia grave, che non può certo essere curata con l'acqua. Ripeto, non vorrei sembrare un paladino del nucleare (di cui riconosco tutti i rischi e i difetti), ma voler continuare a consumare energia senza ricorrervi è come volere l'acqua corrente e il WC in casa senza volere le fogne.

Mi perdonerai, poi, ma anche la riflessione sul worst case scenario mi sembra discutibile, e quantomeno paranoica. Allora non prendiamo più gli aerei perché nel caso peggiore possono cadere? Anzi, non li inventiamo nemmeno? Non facciamo più niente, non usciamo mai di casa (ma neanche quello servirebbe, come abbiamo visto con il terremoto)? Semmai il contrario: sperimentiamo, facciamo ricerca, inventiamo, costruiamo centrali sempre migliori fino ad arrivare (si spera presto!) a quelle pulite e sicure.

Spinoza ha detto...

Avevo scritto un commento lunghissimo di risposta a Christian ma il sistema è crashato e non posso recuperarlo. In soldoni:

- solo per il fatto che la questione è discussa non vuol dire che non sia semplice.
- il fatto che per ora abbiamo bisogno del nucleare non sta in piedi. Se fossimo tranquilli e coperti col nucleare e il petrolio non ci sarebbe bisogno di ricercare energia rinnovabile, e da ora a cent'anni ci ritroveremo esattamente dove siamo ora. Tanto vale investire massicciamente in ricerca e opere per l'energia rinnovabile.
- gli esperti, in questo caso, non sono credibili. Cosa vuoi che ti dica un ingegnere o un fisico nucleare, che l'energia nucleare non è sicura? Se lo facessero non avrebbero un lavoro.
- il tuo paragone con l'aereo non ha senso, permettimi. Nessuno mi costringe a prendere l'aereo, e se non lo prendo, non ne morirò quando ci sarà un incidente. La centrale nucleare, se si rompe, fa danni anche a chi non la voleva e era contro. C'è una bella differenza.
- come al solito, chi è a favore del nucleare e anche tu (anche se non ti professi nuclearista, dalle tua parole non sembrerebbe) esagerano i comportamenti dei non nuclearisti. Nessuno di noi ha mai detto "non costruiamo niente, non usciamo di casa". Non ha senso. Quello che diciamo è "usciamo di casa, però quando attraversiamo la strada, evitiamo di farlo con gli occhi bendati".

Spinoza ha detto...

E un'ultima cosa: le centrali nucleare PULITE, per definizione, non esistono E NON ESISTERANNO MAI.

Christian ha detto...

Non sono nuclearista, nel senso che non sono un partigiano del nucleare a tutti i costi. Però, se passa il concetto del "Se non sei con me, sei contro di me", non essendo io nemmeno anti-nucleare, potresti definirmi tale. Ma ridurre la questione in questi termini non ha senso.

Quanto al resto, non ho molto da aggiungere a quanto già scritto se non due cose:
-i fisici e gli scienziati non affermano affatto che l'energia nucleare è sicura. Soltanto, ne valutano i pro e i contro, e in più anziché semplicemente parlare fanno anche ricerca, cercando di rendere gli impianti sempre più sicuri (ricordando comunque che nulla sarà mai sicuro al 100%).
-un'ipotetica centrale a fusione nucleare come l'ITER che si sta facendo in Francia, per esempio, è decisamente più pulita di quelle a fissione: per dirne una, non produce scorie radioattive.

Spinoza ha detto...

L'ITER è un tokamak, che è vero che non produce scorie radioattive, ma è sostanzialmente una bomba a fusione sostenuta da confinamento magnetico. Se il confinamento per qualche motivo si interrompe, la centrale e qualche centinaio di km di mondo attorno ad essa vengono semplicemente distrutti in un attimo.

Non so quanto sia meglio rispetto ad una centrale a fissione.

Ultima cosa. Qualcuno ha detto che abbiamo una immensa centrale a fusione a disposizione, che nasce e tramonta ogni giorno. Perché invece di usare quella ne vogliamo costruire repliche sulla terra?

Christian ha detto...

Certo, se fosse possibile usare il Sole come unica fonte di energia, saremmo tutti più contenti e il problema non si porrebbe. Ma allo stato attuale della tecnologia e delle infrastrutture, non è ancora fattibile.

Proprio per questo, oggi non si costruiscono centrali nucleari tanto per fare, ma perché ancora ci servono (e infatti, i paesi come l'Italia che non ne hanno, sono costretti a comprare energia dall'estero). Nel tuo post, concludi dicendo che chi non ne riconosce la pericolosità è uno stupido. Sono d'accordo, ma aggiungo che chi non ne riconosce la necessità è altrettanto stupido. Ed è proprio a causa della compresenza di questi due aspetti contraddittori (la pericolosità del nucleare e il non poterne ancora fare a meno) che la questione non è affatto semplice. Chi la vuole semplificare, minimizzando una delle due cose (rispettivamente i partigiani anti-nuclearisti o nuclearisti che si scontrano in questi giorni in politica o sui giornali), ha una visione parziale o ideologica del problema. E fidati, proprio gli esperti e gli scienziati sono invece quelli che hanno una visione più completa ed equilibrata e ai quali bisogna affidarsi (a chi altro, sennò?) per trovare una soluzione.

Spinoza ha detto...

Saro' stupido, ma io sono convinto che del nucleare se ne puo' fare a meno tranquillamente. Perche' tu dici che invece non e' vero? In base a cosa? Basterebbe dotare tutte le case italiane di pannelli solari e saremmo a posto. Costoso? Certo. Ma anche le centrali nucleari lo sono.

Per la tua parte finale "bisogna fidarsi di chi conosce il problema", in teoria sarebbe vero, in pratica, come ho gia' spiegato, non lo e'. Quindi non ci si puo' fidare di nessuno. Quindi, nel dubbio, io non voglio rischiare.