mercoledì 9 marzo 2011

Fahren Sie die Autobahn?


L'italiano medio, quando pensa alla Germania, pensa sostanzialmente a tre cose:

  1. I nazisti;
  2. le Autobahnen;
  3. la gnocca.
Per quel che riguarda i nazisti, è bene sapere che i tedeschi vivono ancora come un trauma questa parte della loro storia, quindi non è davvero il caso di nominarla di fronte a uno di loro (a meno che non sia solo, più piccolo di voi e vi stia veramente sulle palle). Per quel che riguarda la gnocca, ne parlerò diffusamente in futuro, per ora sappiate che nello stereotipo c'è del vero e c'è del falso.

Le autostrade tedesche sono conosciute e mitizzate in tutto il mondo per due motivi fondamentali:
  1. sono gratis;
  2. non hanno limiti di velocità.
Per la prima, non c'è che dire: niente caselli, niente vignette, niente di niente. Le Autobahnen non si costruiscono né si aggiustano da sole, comunque, quindi da qualche parte i soldi dovranno pur trovarli. Presto detto: le tasse. Hai una macchina? Non ce l'hai? Ce l'hai ma non vai mai nell'Autobahn? Sticazzi, dice il legislatore tedesco. Fuori la pecunia.
Gli stranieri, che ovviamente le tasse le pagano - o non le pagano, ma questo è un altro discorso - nel loro Paese, sentitamente ringraziano. I tedeschi un po' meno, ma niente di drammatico.

Per quanto concerne i limiti. Le autostrade tedesche, di base, non hanno limiti di velocità, ma per quasi la metà del loro intero percorso (circa 6000 km su 12000) hanno in realtà un limite, il più delle volte completamente senza senso. Alcune volte è 120 km/h; spesso è 100; talvolta, in corrispondenza non si sa bene di che, perfino 80.

Capirete anche voi che tutto questo è molto pericoloso. Alcuni pensano che la pericolosità di tutto questo sia insita nelle parti senza limiti; altri, molti di più, ritengono che siano le parti con i limiti le più pericolose. Per dirimere la questione bisogna considerare fattori sociali, psicologici, fisici.

  • Fattore sociale: l'automobilista tedesco medio è maraglio. Non appena il timido sole bavarese si affaccia sulla città, il maraglio sfodera camicetta aperta sul petto, BMW Z4 elaborata decappottabile aperta, braccio fuori dal finestrino e heavy metal a palla. Tale personaggio, aspirando alla maraglità assoluta, sorvolerà le Autobahnen a velocità poco meno che relativistiche, gareggiando con altri maragli come lui e rendendo de facto inutilizzabili per tutti gli altri le due corsie autostradali più a sinistra.
  • Fattore psicologico, strettamente correlato al fattore sociale: il tedesco medio, non necessariamente automobilista, è frustrato sin dalla nascita. Nella terra del verboten, al tedesco è proibito quasi tutto quello che piace (con la reiterata scusa che è immorale, fa ingrassare, o contribuisce allo sterminio degli ebrei). Quello che in Italia, nonostante sia formalmente vietato, in realtà è solo blandamente sconsigliato (e infatti per rimediare abbiamo inventato il meraviglioso assolutamente vietato, che affascina e perplime il resto del mondo), per il tedesco è vietato. "Vietato calpestare le aiuole", "pista ciclabile", "lo sfruttamento della prostituzione minorile è un reato punibile con la reclusione da 6 a 12 anni" sono cose che in Italia fanno sorridere, ma qua vengono prese terribilmente sul serio. Tutto questo per dire che l'assenza dei limiti di velocità sulle autostrade, nonostante abbia un'origine assolutamente prosaica (la forte pressione lobbistica delle Case automobilistiche tedesche), al tedesco medio deve sembrare un dono quasi divino, da accettare e usare nella grazia del Signore per completare i 580 km tra Monaco e Berlino in meno di 3 ore.
  • Fattore fisico: l'automobilista medio, non necessariamente tedesco, più va veloce più fa danni. Per comprendere questo apparentemente semplice enunciato, bisogna sapere che l'energia cinetica è il lavoro che si deve compiere su un corpo di massa m, inizialmente fermo, per portarlo ad una certa velocità v. Ma è anche il viceversa: è il lavoro che un corpo di massa m, in moto a velocità v, deve compiere su qualcos'altro per fermarsi. La cosa importante da sapere (e che di solito sfugge a automobilisti e non, tedeschi e non) è che l'energia cinetica dipende linearmente dalla massa, ma quadraticamente dalla velocità. Sostanzialmente, se io con la mia 207 (m1=1400 kg) a v1=130 km/h mi schianto faccio danno 1, ma se si schianta uno col Cayenne (m2=2300 kg= 1.6 m1) a v2=200 km/h=1.5 v1 fa danno 1.6*1.5^2 = 3.6 volte maggiore.
In soldoni, i tedeschi sono portati a correre come disperati per far fronte a tutta una serie di inadeguatezze, le leggi dello stato glielo permettono per evitare di avere un esercito di frustrati ad assaltare il Reichstag, le leggi della fisica sono lievemente meno permissive e curano le inadeguatezze del tedesco con gravi lesioni e talvolta la morte.

6 commenti:

Lu ha detto...

Beh, post da antologia! Fantastico! Anche se "maraglio" l'ho dovuto cercare su internet, mi son divertito una cifra con la dimostrazione scientifica della "sindrome da repressione nel tedesco medio"... :-)
Mi stai facendo venire una gran voglia di fare una gita in Tedeschia!

Anonimo ha detto...

Scusa Spinoza, ma allora vogliamo parlare del fatto che in Italia ci sono i limiti di velocità e molti, se non tutti, se ne fottono? E di quei coglioni che viaggiano ai 180 km/h sulla corsia di sorpasso, poi ti tallonano a 50 cm e ti sfanalano finchè non ti sposti, rischiando di ammazzare te, loro e tutti gli altri (mi calcoli il grado di danno nel caso in cui siano coinvolti 2 corpi di massa m, please?)? Queste sono le vere cose che mi lasciano perplessa, altro che autostrade tedesche! Ciao Eireen

Spinoza ha detto...

Quello che dici e' vero, ma sinceramente mi preoccupo piu' di uno che corre legalmente a 200 all'ora che di uno che lo fa illegalmente. Il secondo se fa un incidente ne paga le conseguenze, almeno, il primo no.

Comunque non era mia intenzione confrontare le due situazioni, ma se devo essere proprio sincero in Italia quelli che corrono come disperati sono decisamente di meno di quelli che lo fanno in Germania: la cosa che mi da' piu' fastidio in Italia e' che nessuno usa le frecce...

Eireen ha detto...

No, scusa, ma vogliamo dire di quelli che (la maggioranza) s'infilano nelle rotonde fregandosene della regola "stai nel cerchio più interno se non vuoi uscire dalla rotonda e se vuoi uscirne, stai nel cerchio più esterno e poi svolta"? O forse sono io l'unica cretina che rispetta questa regola.
Va beh, si vede che non sopporto come guidano gli italiani? Sempre Eireen.

Spinoza ha detto...

Che problema ti danno? E' più la fatica di entrare nel cerchio interno e poi uscirne che rimanere sempre in quello interno.

monicuzz ha detto...

eh sì eh!!!! ;-D