
Alcuni giorni fa me ne sono andato in piazza a sentire un po' di musica dal vivo, e purtroppo sono stato spettatore di uno dei discorsi più assurdi che abbia mai sentito. Ometterò nomi luoghi e date perché nessuno si senta offeso (tanto poi chi si deve sentire offeso si sentirà offeso comunque, mi spiace ma devo dire quello che penso).
Praticamente tra una canzone e l'altra un tizio viene invitato sul palco a parlare a nome di una associazione. Il discorso più o meno è questo:
L'altra sera, in una via qui vicina (nota via di locali, NdSpino), è successo un fatto GRA-VIS-SI-MO. I carabineri hanno mandato via un gruppo di persone che pacificamente stavano godendosi una serata all'aperto, chiacchierando e bevendo. Sono stati chiamati da quei parrucconi che vivono lì vicino, che vogliono toglierci la possibilità di divertirci, perché sono fascisti... voglio dire, se uno compra una casa allo stadio, per esempio, che costa pure poco, mica può pretendere il silenzio durante le partite! Stanno togliendo la vita a questa città... ecc ecc
Ero sbalordito, non potevo credere alle mie orecchie. Sono anche sbottato in un "ma che cazzo di discorso è?", ma quando un uomo senza microfono incontra un uomo col microfono, l'uomo senza microfono è un uomo muto.
Con che coraggio si può chiamare una scemenza del genere un fatto "GRA-VIS-SI-MO"? Gravissimo è un omicidio, la perdita del lavoro, la mafia. Davvero una nottata di festa interrotta è un fatto gravissimo? Se sto tizio pensa davvero che il fascismo sia questo, bè, non so che dire.
Una cosa è certa, però: tra un gruppo di bamboccioni che piange perché vuol divertirsi tutta la notte, coi soldi di papà magari, e la polizia non glielo permette, e i residenti delle case vicine che vogliono dormire, perché la mattina si alzano presto per andare a spaccarsi la schiena in fabbrica, per pagare il mutuo o l'affitto di quelle
case che costano poco, solo perché sono le uniche che possono permettersi, insomma tra i borghesi e i lavoratori, io starò SEMPRE con i lavoratori.