Tempo di premi Nobel in quel di Stoccolma.
Che ormai sono più o meno come i premi Oscar: tutti giù a criticare.
"Ma chi cazzo è Marisa Tomei? E Hilary Swank, che ne ha vinti due? Manco fosse Katharine Hepburn..."
Fatto sta che sono stati resi noti i vincitori del
Premio Nobel 2008 per la Fisica, che risultano essere tre giapponesi Nambu, Kobayashi e Maskawa, per
la scoperta del meccanismo della rottura spontanea della simmetria nella fisica subatomica e per la scoperta dell'origine della rottura della simmetria che predice l'esistenza di almeno tre famiglie di quark in natura
Nell'anno di
LHC, era più che normale che vincessero dei fisici delle particelle. Niente di strano.
Ma c'è un però.
Il Corriere ci avverte della
delusione profonda della comunità dei particellari italiana, che non si capacita dell'esclusione dell'italiano Nicola Cabibbo. E stavolta, nonostante nella stampa straniera (
El Pais,
Le Figaro,
Der Spiegel,
New York Times) non ci sia traccia della polemica, non sembra davvero un piagnisteo della piccola Italietta che conosciamo.
In pratica, secondo le parole di Petronzio (direttore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), e di Parisi (docente di Fisica Teorica a "La Sapienza"), il lavoro di Kobayashi e Maskawa non sarebbe altro che una banale generalizzazione di un lavoro pionieristico di Cabibbo.
Devo ammettere che so pochissimo di fisica delle particelle. Diedi un esame almeno 8 anni fa - in cui presi 30, peraltro - ma era davvero solo un'introduzione alla materia e da allora mi è rimasto pochissimo. Non mi ci provo neanche lontanamente a leggere i lavori originali perché farei la fine di quello che si compra la parabola satellitare "per imparare le lingue" e poi finisce a usarla per vedere la partita su Sky.
Mi fido, per una volta, di quel che dice il Corrierone. E sinceramente, mi dispiace davvero. Nonostante la cronica mancanza di fondi, l'Università attaccata da tutte le parti, la struttura "baronale" della ricerca, i ricercatori italiani sono bravissimi. Ma pare che vengano presi in considerazione
solo se espatriano.
E pensare che pure nel Premio Nobel per la Medicina c'è una bella polemicona annessa: chi ha scoperto il virus HIV,
Robert Gallo oppure Luc Montagnier?
Boh. Io intanto aspetto con ansia che lo diano, purtroppo postumo, per la scoperta del virus SARS al mio concittadino
Carlo Urbani, uno, per dire di che pasta era fatto, che nel 1999 fu delegato a ritirare il Premio Nobel per la Pace per conto di Medici Senza Frontiere. Uno che, di queste polemiche, non avrebbe davvero saputo che farsene.